TARANTO – Volge al termine la seconda edizione del Taranto Eco Film Festival che grazie alla direzione artistica e organizzativa di Gemma Lanzo, con la collaborazione di Donatello Fumarola, ha portato nel cuore della città di Taranto le migliori opere internazionali allargando il dibattito a livello internazionale e creando un punto di incontro tra la Puglia e il resto del mondo sulle tematiche sociali, ambientali e politiche. Infatti, tra il Concorso Internazionale e il concorso InPuglia dedicato ai cortometraggi girati interamente in Puglia, il numeroso pubblico del Teatro Fusco ha potuto osservare quelle opere cinematografiche che sanno indagare e raccontare le relazioni tra l’uomo e l’ambiente in cui abita, ponendo particolare attenzione alle opere di ricerca e sperimentazione dei nuovi talenti del cinema internazionale e locale.
L’ultima giornata del TEFF si apre alle 11.00 con una Tavola Rotonda dal titolo Risuonare il cinema. Pratiche non ortodosse di colonne sonore dal vivo che analizza l’interesse e l’approccio che negli ultimi dieci anni musicisti e compositori provenienti da ambiti diversi, non legati al mondo delle colonne sonore cinematografiche, hanno avuto nell’analizzare e affrontare musicalmente quei film muti storicamente più importanti nella storia del cinema. Il dibattito parte dal lavoro di ricerca e restauro delle cineteche più importanti come testimonia l’intervento di Jurij Meden del Wien Film Museum, Stefano Boni del Museo Nazionale del Cinema e Andrea Peraro della Cineteca di Bologna che ogni anno, attraverso il festival Il Cinema Ritrovato, restituisce alla luce del proiettore cinematografico le opere mute riportate a nuova vita grazie anche alla partecipazione e ricerca espressiva di musicisti e compositori provenienti da tutto il mondo.
La caratteristica propria dei film muti è il rapporto o perfetta tensione che si costruisce tra immagine e musica, non solo per quei film che per necessità tecniche appartengono storicamente al periodo muto del cinema fino al 1930, ma anche nei film sperimentali come nel caso delle opere del ’68 e del ’92 di Tonino De Bernardi che hanno aperto la seconda edizione del Taranto Eco Film Festival. La tavola rotonda sarà, infatti, arricchita dalle testimonianze dei musicisti Vito Caliandro (Conservatorio G. Paisiello), Stefano Pilia (chitarrista e compositore elettroacustico), Paolo Spaccamonti (chitarrista e compositore), Mike Cooper (compositore di musica sperimentale e ricercatore sonoro), Francesco Diodati (chitarrista, compositore e direttore artistico di Jazz all’Aquila), Francesco Massaro (strumentista e compositore per progetti multidisciplinari), Dirar Kalash (musicista e artista sonoro).
Alla 16.30 il palco del Teatro Fusco accoglierà la Cerimonia di Premiazione, a cui seguirà la proiezione dei film premiati del Concorso Internazionale e del concorso InPuglia.
Il Taranto Eco Film Festival chiuderà la sua seconda edizione alle 20.30 con la sonorizzazione del film L’uomo con la macchina da presa, leggendario manifesto dell’avanguardia russa di Dziga Vertov che realizza il primo film della storia del cinema sul cinema. Il protagonista, infatti, è un operatore cinematografico che scruta e analizza la realtà attraverso il suo occhio meccanico, incarnando il simbolo della modernità, la velocità che occorre per catturare la realtà. Vertov con la sua opera si allontana e rifiuta il cinema dramma con i suoi personaggi e le sue sceneggiature, contrapponendo il “cineocchio” con cui cogliere la vita al volo senza filtri e messa in scena. La straordinaria opera di Vertov sarà accompagnata dalle musiche da Stefano Pilia, chitarrista e compositore elettroacustico tra i fondatori del gruppo 3/4HadBeenEliminated, e Paolo Spaccamonti anche lui chitarrista e compositore con all’attivo una ricca discografia composta tanto di album in proprio quanto di collaborazioni con eccellenze del panorama musicale italiano e internazionale: Jochen Arbeit degli Einstürzende Neubauten, Roberto “Tax” Farano dei Negazione. Entrambi lavorano per produzioni teatrali, reading, film, installazioni e video arte.
A seguire i musicisti che hanno accompagnato i film della sezione Sound & Vision Mike Cooper, Francesco Diodati, Francesco Massaro, Stefano Pilia e Paolo Spaccamonti, insieme a Dirar Kalash, chiuderanno la serata con la sonorizzazione dal vivo di Before We Love: Crosscurrents di Atelier Impopulaire, un omaggio tanto quanto un invocazione. Ispirato alla storia del leggendario UMBRA Poets Workshop di New York, la performance si concentra sulla voce, sulle immagini in movimento e sullo spettacolo dal vivo rivelatore e antagonista di Dreamcrusher, la cui essenza trasformativa incarna e libera la natura politica della poesia. Una collaborazione che porta una ricerca decennale sull’eredità della parola parlata e sulle forme primitive del free jazz in un muro sonoro multisensoriale, ricordando l’ascesa delle lotte socio-culturali che hanno plasmato le esperienze del Black Arts Movement e la cui potenza è attuale più che mai.