Cerignola: il 2 dicembre una messa in memoria di Michele Cianci, vittima innocente di mafia

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CERIGNOLA (Foggia) – “2 dicembre 2024. In memoria di Michele Cianci”. A 33 anni dall’omicidio della vittima innocente di mafia, va memoria di Michele Cianci è ancora viva e viene ricordata dalla sua comunità. Lunedì 2 dicembre, alle ore 19.00, presso la Rettoria della chiesa Beata Vergine del Monte Carmelo di Cerignola, si terrà la celebrazione eucaristica in ricordo di Michele Cianci, ucciso la sera di quello stesso giorno nel 1991 per essersi opposto ad un tentativo di rapina nel suo negozio. Quest’anno la cooperativa sociale Altereco – che gestisce in agro di Cerignola anche un bene confiscato alla mafia intitolato alla giovane vittima – in rete con Azione Cattolica, Libera Foggia ed i familiari di Michele Cianci, ha deciso di ricordare la figura di Michele attraverso una celebrazione eucaristica che sarà presieduta da monsignor Fabio Ciollaro, vescovo della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano.

«Quest’esigenza nasce dall’incontro con l’Azione Cattolica diocesana e dalla necessità di mettersi in cammino verso un percorso di impegno condiviso» spiegano dalla cooperativa Altereco. «Noi dobbiamo essere, in questa società inquieta e incerta, una forza di speranza e perciò una forza positiva capace di costruire nel presente per l’avvenire». Ed è proprio riprendendo le parole di Vittorio Bachelet, che fu dirigente dell’Azione Cattolica e vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, che i promotori dell’iniziativa vogliano fare leva sulla speranza e sul desiderio di «ricordare Michele Cianci, la sua storia, la sua vita, che rappresentano una pagina significativa della storia della nostra comunità, che è stata ferita e che, ancora oggi, ha bisogno di giustizia, ma di una giustizia sociale».

Michele Cianci, vittima innocente della mafia cerignolana, uomo onesto che ha pagato con la vita la sua resistenza al malaffare. «Non è un martire della chiesa ma è un uomo simile a molte persone oneste di questa città che spinto dai valori cristiani con i quali è cresciuto, non si è voltato dall’altra parte – proseguono da Altereco – . Viviamo un momento difficile, per le strade si rivive quell’atmosfera dove il malaffare viaggia a gran velocità e spesso le persone semplici si ritrovano a subire abusi senza che lo stato, nonostante gli sforzi, abbia l’energia necessaria per fronteggiare e rimettere in equilibrio il sistema. Oggi abbiamo scelto di fermarci attraverso la preghiera, guidati da sua eccellenza reverendissima monsignor Fabio Ciollaro per pregare, meditare e tenere accesa la luce della speranza, per non perdere quella forza necessaria a noi cittadini di impegnare le nostre risorse migliori e provare a trasformare l’orrore in bellezza».

La memoria di Michele Cianci, quindi «oggi rivive nell’impegno dei suoi familiari, dei ragazzi, di tutti gli uomini e donne che ogni giorno vivono un’esperienza di riscatto sociale e di tutte le persone che trovano spazio di inclusione lavorativa sul bene confiscato alla mafia intitolato alla memoria di Michele Cianci».