Una nuova produzione della Vedova allegra chiude il cartellone principale della Stagione Lirica della Provincia di Lecce – Teatro di Tradizione ed è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Palazzo Adorno, con la partecipazione del nutrito cast artistico.
Saranno tre le recite in programma al Teatro Politeama Greco di Lecce di questa celebre operetta in tre atti con musica di Franz Lehár, su libretto di Victor Leon e Leo Stein, tratta dalla commedia “L’Attachè d’Ambassade” di Henry Meilhac: 6 e 7 dicembre alle ore 20.45; 8 dicembre alle ore 18 (con sopratitoli).
Il vice presidente Fabio Tarantino ha introdotto dicendo: “Concludiamo la 49^ Stagione lirica della Provincia di Lecce e posso affermare, con soddisfazione, che abbiamo avuto un riscontro molto positivo e di questo devo ringraziare tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo obiettivo. Tre anni fa era un sogno che sembrava irrealizzabile, oggi invece parliamo con solidità della nostra Stagione. Un grazie al presidente Stefano Minerva, che ha creduto in questo progetto e a Roberto Serra, che ne ha curato tutta la parte amministrativa. Oggi ci connotiamo anche come Provincia di Lecce Lirica, uscendo fuori un po’dagli schemi e da quello che la società ci impone e, cioè, di essere molto più superficiali. La Stagione lirica ci offre l’occasione invece di approfondire, di dare a noi stessi quel tempo che serve per godere di un’opera”.
“Con la terza opera, “La vedova allegra”, completiamo il set delle opere previste dal cartellone della Stagione Lirica, che ha avuto successo anche quest’anno e che è entrata ormai nelle aspettative della comunità provinciale. Un successo registrato anche nelle fasce giovanili, come abbiamo riscontrato dalla partecipazione alle ultime opere e come vediamo anche dai social. E’ la fine di un triennio che ci fa guardare avanti con fiducia in base ai risultati capitalizzati in questi anni”, ha aggiunto Roberto Serra, dirigente del Servizio Governance strategica e responsabile del progetto Lirica
Lo spettacolo porta la firma registica di Giandomenico Vaccari (anche direttore artistico della Stagione, insieme a Maurilio Manca), che offre una lettura originale, ambientando l’azione drammatica ai giorni che precedono lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, quando il mondo è sull’orlo di un baratro senza fine, ma non se ne rende conto. Parigi, i locali notturni, i cafè chantant funzionano a pieno ritmo e tutti si divertono, ballano, bevono, fanno festa, inconsapevoli del fatto che presto di quel mondo resterà ben poco. Proprio nella capitale francese si consuma la divertente e graffiante storia di Hanna Glawari, ricca ereditiera, cittadina del Pontevedro, staterello balcanico o quasi, inventato dai creatori della composizione. Intorno alla sua dote si scatena un tourbillon di situazioni paradossali, gag, equivoci e follie con apparente lieto fine.
Pur mantenendo lo spirito della commedia con le parti comiche che restano fondamentali, l’idea di Vaccari, che per l’occasione condivide la regia con Alessandro Idonea (a cui è affidato anche il ruolo di Njegus), è quella di mettere in primo piano la spregiudicata avidità di danaro che sottende tutto lo svolgersi dell’opera, l’amarezza di chi comprende la fine di quel tempo e la nostalgia per un periodo della storia in cui la felicità sembrava a portata di mano, ma era solo un’illusione. A svegliare troppo tardi tutto quel mondo affannato a divertirsi e ad accumulare danaro o potere sarà proprio la guerra, scoppiata quasi per caso che risucchierà tutto e tutti.
“E’ la più celebre e la più rappresentata delle operette, è la testimonianza di un’epoca, il primissimo ‘900, e di un gusto. Sono due le architravi: la prima, la multimedialità, una scena spoglia ed essenziale con le immagini retroproiettate che commenteranno, anticiperanno, contrasteranno quello che avviene; la seconda, il balletto, che illuminerà ciò avviene all’interno della trama. C’è poi un sentimento costante che caratterizza tutta la musica di Lehàr, la profonda nostalgia per qualcosa che si è perduto. E’ questo il senso della Vedova Allegra”, ha spiegato Giandomenico Vaccari, regista e autore dei testi.
L’impianto scenografico, disegnato da Giacomo Callari, funge da cornice attorno alla quale saranno proiettate le immagini multimediali create da Leandro Summo, che rievocano, da una parte, la Parigi del tempo dalla costruzione della Torre Eiffel in poi e, dall’altra, le situazioni, i pensieri dei protagonisti, i loro stati d’animo e, soprattutto, la fine delle loro illusioni. Fredy Franzutti firma le coreografie dello spettacolo alla guida del Balletto del Sud. “Anche l’aspetto coreografico connota quel periodo storico, con un linguaggio di inizio secolo in una Parigi magica. La grande euforia prima della grande tragedia è la forza di quest’opera”.
Il Coro Lirico di Lecce sarà diretto da Vincenza Baglivo, mentre sul podio dell’Orchestra Filarmonica di Lecce ci sarà Roberto Gianola, direttore Stabile del Teatro dell’opera e balletto di Izmir in Turchia, che ha raccontato come “lo stile è quello dei valzer viennesi, per un tessuto musicale raffinato e leggero”.
Interprete del ruolo di Danilo (nelle recite del 6 e 8 dicembre) sarà Vittorio Prato, che si è imposto come uno dei migliori baritoni della sua generazione. Il 7 dicembre lascerà il posto al tenore Giuseppe Tommaso. Sarà invece Isidora Moles, una delle giovani vincitrici del Concorso Tito Schipa che si è svolto in settembre, ad impersonare il ruolo della protagonista Hanna Glawari, alternandosi con Rosanna Lo Greco, interprete nella serata del 7 dicembre. Doppia compagnia anche per gli altri ruoli principali: Valencienne sarà impersonata da Carolina Lippo, per le recite del 6 e 8 dicembre, e da Vivi Sikioti (7 dicembre), scelta anche lei in quanto vincitrice del Concorso Tito Schipa; Camille de Rossillon di cui saranno interpreti i tenori Christian Collia (6, 8 dicembre) e Carmine Riccio (7 dicembre).
Fanno parte del cast, inoltre, Francesco Palmieri nel ruolo del Barone Zeta, Andrea Schifaudo (Raoul De Saint Brioche), Italo Proferisce (Bogdanowitch), Marco Guarini (Pritschitch), Gianni Giuga (Kromow), Alessandra Della Croce (Olga), Francesco Samuele Venuti (Cascada), Gloria Giurgola (Sylviane), Greta Carlino (Praskowia).
Come di consueto, non mancheranno le iniziative che accompagnano i giovani e gli appassionati alla conoscenza anche di questa ultima opera in cartellone. Le tre recite serali della Vedova allegra saranno precedute, infatti, dalle matiné che si svolgeranno al Teatro Politeama Greco, nell’ambito del progetto “Studenti all’Opera”: mercoledì 4 dicembre, alle ore 10 (prova didattica) e giovedì 5 dicembre sempre alle ore 10 (prova generale).
E’ stato, invece, il filosofo e critico musicale Giacomo Fronzi ad introdurre alla visione della Vedova allegra tenendo una conferenza nell’ambito del ciclo “Ouverture”. L’incontro si è tenuto l’1 dicembre nel foyer del Teatro Politeama.
“Questa nuova produzione targata Provincia di Lecce è realizzata come attività del progetto LOG, Laboratorio Opera Giovani, che quest’anno si è consolidato grazie al Concorso internazionale Tito Schipa legato alle opere in cartellone. Il nostro obiettivo continua ad essere quello di valorizzare il talento dei giovani nelle varie discipline del teatro di tradizione”, ha sottolineato il direttore artistico della Stagione Maurilio Manca.
Che ha poi annunciato che il 23 dicembre, al teatro Paisiello a Lecce, si terrà il nuovo spettacolo dedicato a Giacomo Puccini, realizzato in occasione della chiusura del Centenario della sua morte. Sarà un racconto della vita del compositore attraverso le sue opere, con Roberto Corlianò al pianoforte, Max Jota, tenore e Renata Campanella, soprano. Drammaturgia e voce narrante di Maria Rita Chiarelli.
I biglietti per le recite della Vedova allegra sono disponibili presso il botteghino del Teatro Politeama Greco e presso il circuito Vivaticket.