Alessandro Piva presenta “Fratelli di culla” il 23 marzo al Bif&st 2025

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BARI – Il 23 marzo alle ore 19:00 presso il Multicinema Galleria di Bari, sarà presentato in anteprima internazionale il docufilm Fratelli di Culla di Alessandro Piva, all’interno della categoria Concorso per il Cinema Italiano, durante la 16ª edizione del Bif&st – Bari International Film&TV Festival. Il lavoro di Piva offre uno sguardo profondo e commovente su una realtà spesso ignorata: quella dei bambini abbandonati negli istituti pubblici italiani nel corso del dopoguerra e degli anni successivi, con un focus particolare sull’ex brefotrofio di Bari, imponente edificio situato in Via Amendola, che ha accolto per decenni neonati non riconosciuti e figli di madri in difficoltà.

Fratelli di Culla racconta le storie di questi piccoli, oggi adulti, che hanno trascorso i primi anni della loro vita in un ambiente di accoglienza che per molti ha significato non solo la salvezza, ma anche una profonda discontinuità con le proprie radici. Il film esplora il lungo percorso di alcuni tra gli ex ospiti del brefotrofio nel tentativo di ricostruire la propria identità e scoprire le proprie origini. Il regista Alessandro Piva, già autore di documentari premiati come Pasta Nera e Santa Subito, ha voluto raccontare una parte di storia che, purtroppo, è ancora poco conosciuta, ma che solo in Italia ha segnato la vita di oltre un milione di persone.

La ricerca per il film è stata lunga e meticolosa, coinvolgendo testimonianze di ex ospiti e operatrici del brefotrofio, e l’utilizzo di filmati d’archivio che documentano le strutture in piena attività e il cambiamento del ruolo femminile nella società italiana dagli anni ’60 a oggi. La collaborazione della Città Metropolitana di Bari ha consentito alla troupe di raccontare la struttura al giorno d’oggi, nel suo fascino decadente e ricco di storie di vita. Il docufilm non si limita a ricostruire il passato, ma esplora anche il presente, mettendo in luce le difficoltà che gli ex bambini abbandonati incontrano oggi nel tentativo di rintracciare le proprie radici. Un sistema burocratico farraginoso rende spesso arduo il cammino di chi cerca di ricostruire la propria storia. In questo contesto, le storie di chi cerca ancora oggi di recuperare informazioni sui propri genitori biologici si intrecciano con quelle di chi ha vissuto in prima persona l’evoluzione del sistema di accoglienza infantile e del ruolo femminile in tale ambito.

 

 

Alessandro Piva, in merito a questo lavoro di ricerca e regia ha dichiarato: “La mia casa di famiglia si trova a pochi metri dall’ex brefotrofio di Bari. Quando ero giovane, osservavo quella grande struttura con la sua pineta in degrado. Dopo anni lontano dalla mia città, l’ho ritrovata forse ancora decadente, ma carica di fascino e di storia. Approfondendo le vicende di quell’istituto, mi sono imbattuto in un puzzle complesso. Mentre le ex operatrici conservano una memoria vivida dell’epoca, gli ex ospiti, ormai adulti, faticano a ricostruire il proprio passato, troppo remoto per lasciare impronte consistenti. Rintracciarli non è stato facile, ma grazie al lavoro delle mie ricercatrici e agli appelli sui social e in TV, siamo riusciti a incontrare molte persone che, nel bisogno di ritrovare le proprie radici, hanno deciso di aiutare anche altri nella stessa condizione”.

Il regista prosegue spiegando: “Il film esplora il sistema ben collaudato dei brefotrofi in un’epoca in cui la società spingeva le famiglie a nascondere gravidanze fuori dal matrimonio, ma si concentra anche sul presente, in cui gli ex bambini combattono contro ostacoli burocratici per ricostruire la propria storia”. E conclude: “Ho scelto di raccontare chi, tra luci e ombre, ha fatto pace con la propria storia e ha trasformato la ricerca delle origini in un atto di gratitudine. A volte, la vita ha tolto loro la mamma di pancia, ma ha donato loro una mamma di cuore”.

A seguito della proiezione, avrà luogo per il pubblico presente in sala un incontro con il regista e alcuni tra i protagonisti del docufilm. A rappresentare il prezioso ruolo svolto dagli Archivi che hanno fornito i materiali di repertorio, interverrà Luciano Toriello, direttore dell’Archivio MAD – Memorie Audiovisive della Daunia. Il Q&A, condotto dalla giornalista Angela Bianca Saponari, offrirà l’opportunità di confrontarsi con chi ha vissuto in prima persona questa realtà.

Fratelli di Culla è prodotto da Seminal Film in collaborazione con Rai Cinema, con il sostegno di Apulia Film Commission e il contributo del MiC. Il film si inserisce nel percorso documentaristico di Piva, che da anni esplora la società italiana dal dopoguerra a oggi, fissando nella memoria collettiva temi di grande rilevanza sociale.

La proiezione del 23 marzo prevede un ingresso gratuito, ma la prenotazione dei biglietti è obbligatoria e può essere effettuata esclusivamente nella stessa giornata della proiezione attraverso il sito ufficiale del Bif&st al seguente link https://bifest.it/film/fratelli-di-culla/. I biglietti saranno disponibili nella giornata stessa del 23 marzo e potranno essere ritirati al botteghino del cinema mezz’ora prima dell’inizio della proiezione.