Alla Scoperta del Salento: Porto Selvaggio e le lacrime del duca

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PORTO SELVAGGIO – Il perimetro costiero del Salento si divide in zone meravigliose, ognuna con proprie caratteristiche. Selvaggi contorni frastagliati si alternano a coste basse e sabbiose che, elevandosi a loro volta sul livello del mare formano incantevoli scogliere ed insenature, in grado di trasformarsi in suggestive isole, isolotti, gole, piccoli anfratti, tutti da scoprire ed ammirare. Lo spettacolo per chi opta di dedicarsi ad un’escursione sottomarina è sempre assicurato. Nello splendido mare azzurro cobalto di Porto Selvaggio, una località del Salento tra le più belle e parco nazionale,  si può assistere ad un vero e proprio “miracolo” decisamente salentino: se in alcuni punti si immerge in acqua un boccale, si tira su un’acqua limpida, dolce e potabile che, come narra la leggenda, è dotata di magici poteri, che procurano longevità e benessere.

Il famoso fenomeno dell’acqua dolce che neutralizza l’influenza della salinità non ha nulla di segreto. E’ del tutto naturale che dal cristallino fondo marino sgorghino polle di acqua dolce, la cui origine deriva dalla conformazione idrogeologica di un sottosuolo, le cui virtù terapeutiche sono ben rinomate.
Ma le sorgenti che affiorano dal fondo del mare di Porto Selvaggio sono legate ad un’ affascinante leggenda, infatti, secondo la tradizione popolare, esse sono esclusivamente le lacrime versate dal duca Giovanni Bernardino Acquaviva prima di cadere in mare dalla Torre dell’Alto.

L’episodio si riferisce a ciò che accadde il 25 agosto 1540: all’alba di quel giorno, mentre il duca riposava nel suo letto, fu improvvisamente assalito dai corsari turchi e cercando prontamente di mettersi in salvo nell’adiacente torre fuggì attraverso un ponte che crollò, ed egli inesorabilmente precipitò in quello specchio di mare dove sgorga acqua dolce denominato ancora oggi dagli anziani “Il luogo dannato”.