Eugenio Finardi incanta Alberobello

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ALBEROBELLO (Bari) – “E’ bello quando si realizzano i sogni che non osi nemmeno fare”. Parola di Eugenio Finardi che in piazza Sacramento ad Alberobello, ieri sera, martedì 7 agosto, ha regalato emozioni fortissime ai tantissimi presenti per l’ultimo appuntamento di FestivArts realizzato dal Comune di Alberobello in collaborazione con Domi Ciliberti, ideatore del festival, e Pino Savino, direttore artistico.

Una serata speciale nella splendida cornice del Trullo Sovrano dove Finardi, accompagnato dal suo chitarrista Giovanni Maggiore (alias Giuvazza), ha offerto uno spettacolo unico, confezionato su misura per l’originare format di FestivArts, in cui ha condiviso racconti privati e aneddoti su alcune delle sue canzoni, svelandone inediti retroscena, tra sorrisi e commozione.

E’ un grande privilegio essere cantautori in Italia – ha chiosato Finardi – essere entrati nella cultura popolare italiana. Essere parte della vita di tante persone è davvero un onore e un grande miracolo, ma anche una grande responsabilità. Quando mi dicono «sono cresciuto con le tue canzoni» mi sento felice, ma anche molto responsabile. Gli ultimi 45 anni, in pratica tutta la mia vita adulta, è stata passato suonando. Alberobello la conosco fin da bambino, mi ci portava mio padre, è una terra a cui sono molto legato. E’ una terra, la Puglia, che è cresciuta in maniera straordinaria. E’ diventata un avamposto del turismo mondiale di cui Alberobello, posto unico al mondo, è centro magnetico di attrazione. Mi avete fatto sentire a casa, vi ringrazio di avermi accolto così”.

Quasi due ore di racconti e canzoni per Eugenio Finardi, che ha interpretato i brani più noti del suo repertorio da «Le ragazze di Osaka», con cui ha aperto la serata, a «Patrizia», «Halleluja» di Leonard Cohen, «Dolce Italia», fino ad «Extraterrestre» con il pubblico tutto in piedi ad applaudire, e la chiusura, chiesta a gran voce da tutti, con «La radio».

E’ un grande onore per noi aver ospitato Eugenio Finardi – ha commentato il sindaco di Alberobello, Michele Longoperché chiudere la rassegna di FestivArts con la magia della sua musica significa incastonare un’ulteriore perla nell’estate di Alberobello. Ringrazio gli organizzatori del Festival per averci donato serate magiche con Giancarlo Giannini, Dire Straits Legacy e Finardi. E l’augurio che faccio ad Eugenio è quello che rivolgo a ogni persona che passa da Alberobello: che tornando a casa possa portare il nostro paese nel cuore, sentirsi alberobellese e, magari, avere voglia di tornare”.

“Il finale della prima edizione di FestivArts ha presentato un Eugenio Finardi in grande spolvero – ha chiosato l’ideatore di FestivArts, Domi Ciliberti -. Musica, aneddoti, storie, riflessioni e racconti assieme ad uno dei più grandi interpreti della storia della musica italiana. L’interazione con il pubblico, numerosissimo e che non perde mai occasione per dimostrargli tutto il loro affetto, è stato il valore aggiunto di una manifestazione che si era preposta come obiettivo quello di creare una felice empatia tra il luogo, l’artista e la gente. Finardimente in duo, il nuovo progetto che Finardi sta portando in tour, si è perfettamente integrato con il format di  FestivArts, accogliendo gli ospiti in un meraviglioso salotto naturale come il Trullo Sovrano dove l’intimità del luogo e la delicatezza dell’artista hanno creato un clima di surreale complicità”.

FestivArts – Crocevia delle varie espressioni della creatività umana, FestivArts è stato ideato da Domi Ciliberti e dal direttore artistico Pino Savino, per divenire evento attrattivo per esponenti di rilievo del panorama musicale, teatrale e cinematografico. Contenitore culturale che omaggia i big del panorama artistico nazionale ed internazionale, FestivArts ha l’obiettivo di offrire preziosi momenti di contatto diretto con il pubblico, rilanciando la sfida di una cultura possibile e per tutti.

FestivArts Alberobello, la bellezza dell’arte in ogni sua forma.