BORGAGNE (Lecce) – I quindici anni di Borgoinfesta risuonano più forti che mai nel piccolo e grazioso centro storico di Borgagne, il borgo autentico d’Italia a pochi passi dal mare che ogni anno celebra il legame tra la terra e i suoi abitanti grazie all’impegno e all’abnegazione dell’APS ‘Ngracalati e dei suoi tanti volontari.
Tanti gli eventi che compongono il festival che si affaccia a nuovi mondi puntando al vivere sostenibile, allo scambio interculturale, alla sostenibilità ambientale e all’uguaglianza a partire dalle origini, dalla nostra terra.
Questa XV edizione spazia dalle contaminazioni musicali a quelle artistiche e si accompagna alla seconda di Off, Ortometraggi Film Festival, un concorso di cortometraggi che parla la stessa voce di Bif raccontando con le immagini il legame dell’uomo con l’ambiente attraverso le molteplici visioni di registi provenienti da tutto il mondo.
In apertura del festival, Monsignor Martin Adjou, vescovo di Ndali nel Benin, ha incontrato Monsignor Seccia, Arcivescovo metropolita di Lecce celebrando la Messa e inaugurando Borgofratellanza, Bif e Off insieme.
BorgoIncanto si è aperto ieri sera con due ospiti ormai “di casa”, Nicola Briuolo e Giovanni Amati, con le loro “Terre arse”, mentre in seconda serata la storica band dei Mascarimirì ha fatto ballare tutta piazza Sant’Antonio assieme ad Anna Cinzia Villani, una delle maggiori interpreti della tradizione musicale salentina.
Questa sera, sabato 8 giugno, alle 20.45, sono attesi Valentina Negro e Salvatore D’Alba in “Voce, pianoforte ed altri giocattoli” che proporranno brani editi con arrangiamenti legali alle sensibilità del gruppo formatosi nel 2008 mentre, dalle 22.30, spazio ad una delle colonne portanti di Bif, la Unzapzap Bif Band diretta da Luigi Morleo con Francesco Palazzo, Giuseppe Scarati, Stefano Morciano, Roberto Gagliardi, le guest star Lucilla Galeazzi e Alessia Tondo e, ovviamente, tutti i suonatori amatoriali di attrezzi da lavoro che insieme formeranno un ensemble di musica popolare che porta sul palco i suoni del mondo agricolo.
Alle ore 23.35 il gruppo di musica popolare Aranee chiuderà il sabato sera di Borgoinfesta con contaminazioni che vanno dall’irish music ai suoni del Maghreb andando a confluire in quelli balcanici. I virtuosismi dei pluristrumentisti Salvatore D’Alba e Claudio Miggiano, la chitarra ritmica di Luciano Santo, i tamburi a cornice e le voci di Consuelo Alfieri e Francesco De Donatis rendono i concerti live veri e propri eventi.
Domenica 9 giugno, per l’ultima serata, aprirà lo spazio di Borgoincanto la “voce abisso” di Gastone Pietrucci accompagnata da uno tra i migliori chitarristi acustici italiani, Marco Poeta, in un nuovo progetto musicale suggestivo e inaspettato che li vede assieme.
Alle 23.00, poi, il finale è ad appannaggio del Canzoniere Grecanico Salentino, il primo gruppo di musica popolare salentina formatosi in Puglia caratterizzato dall’affascinante dicotomia tra tradizione e modernità. Nel 2018 il CGS viene premiato come miglior gruppo fi world music al mondo dai Songlines Music Awards.
Un altro importante aspetto di Bif è Grida di Terra, uno spazio a cura di Franco Ungaro aperto al confronto e al dialogo nel quale si alternano interlocutori e gridatori diversi per far sentire forte e chiaro il messaggio che proviene dalla terra: dalle grida delle mamme del rione Tamburi a quelle dall’Africa con Monsignor Martin Adjou, Vescovo del Benin a quelle del Salento con Domenico Scordari e Andrea Carlino, ogni confronto sarà aperto dall’ouverture di Marco Poeta.
E poi ancora Bogoinfesta è anche Borgonarrando con “Versi alle finestre”, quest’anno dedicato alla poetessa e scrittrice Wilma Vedruccio che è stata tra i primi sostenitori del festival e il cui impegno ha portato alla creazione di uno spazio che anche quest’anno si ripeterà, “Passeggiando” con gli amici del gruppo “Fra le Scrasce” e “La scatola di Latta”, a cura di Concetta Trovè, per andare alla scoperta delle erbe spontanee e della loro origine.
I valori di Bif si sono trasferiti anche su pellicola grazie a Off, Ortometraggi Film Festival che dà spazio ad un approccio culturale e colturale differente attraverso l’occhio di registi e videomakers da ogni angolo del pianeta.
Curato dal direttore artistico Carlo Conversano con la collaborazione di Matilde Ugolini e Leonardo Moiso, il festival giunge quest’anno alla seconda edizione: sabato 8 e domenica 10 presso l’oratorio di Sant’Antonio si svolgeranno due incontri coi registi per approfondire le loro opere, mentre presso il Largo Castello Petraroli nelle tre serate saranno proiettati i corti in concorso. Una giuria di prestigio composta da Paola Crescenzo, Presidente di giuria, regista e documentarista, Ivo Kara Pesic, dir. Art. Kinookus Food Film Festival, Gianluigi De Stefano, autore Rai, Franco Ungaro, direttore Accademia AMA, Marcello Longo, Presidente Slow Food Puglia, Gianpaolo Priore, Responsabile dei presidi Slow Food Puglia, con la presenza speciale di Marco Giusti, noto regista e critico cinemtaografico, valuterà le opere e domenica, alle ore 22.30, si procederà alla premiazione dei primi classificati.
Tutt’intorno Borgoinfesta continuerà a scorrere con i suoi eventi permanenti: Cibi che fanno comunità, nel quale si viaggerà tra ricordi, mancanze e felicità attraverso piatti che raccontano una storia vicina e lontana, ma non mancheranno le bancarelle del gusto; BorgoArte con le mostre all’interno della Chiesa Madre, “Legni, pietre e terre della nostra terra” di Vito Russo e “Pietre vive salentine” di Fernando Caputo, “Fra le scrasce” nel frantoio ipogeo e presso Palazzo Danieli la mostra solidale “Ortoartè”; Borgoditerra con storie da raccontare che vanno dalla canapa al tabacco; Borgo fratellanza a cura del Gruppo Solidarietà Ngracalati e Gruppo Giovani Oratorio Sant’Antonio Borgagne; Borgo baracca per il progetto solidarietà 2019 e ancora arte e artigianato solidale dai nostri ragazzi agli amici di Ouenou a cura degli alunni dell’I.C. “Rina Durante” e dell’Oratorio S. Antonio di Borgagne; Borgo Museo con “Memorie di Comunità” e Borgo Artigiani con i mastri che intrecciano giunghi e scolpiscono la pietra leccese.
Da essere a fare comunità, Bif e Off si sono intrecciati anche quest’anno per dare continuità e concretezza all’idea di rINvoluzione che ha dato una nuova risonanza alla terra considerata come fattore di vita e rigenerazione autentica.