Mercoledì 24 luglio Premesse a Kore in scena a Cutrofiano

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CUTROFIANO (Lecce) – A Cutrofiano, in provincia di Lecce, al via Crita – Festival delle arti organizzato dalla cooperativa 29novein collaborazione con il Comune di Cutrofiano nell’ambito del progetto “Daimon” finanziato dalla Regione Puglia e con il patrocinio di Legacoop.

Un festival che vuole sostenere e promuovere l’arte in tutte le sue forme – spaziando tra teatro, musica e danza – con una serie di appuntamenti a ingresso gratuito che si terranno in Piazza Municipio. Mercoledì 24 luglio (ore 21) in scena lo spettacolo di danza firmato Tarantarte, “Premesse a Kore” per la regia e le coreografie di Maristella Martella, sul palco insieme a Laura de Ronzo, Silvia de Ronzo, Manuela Rorro, Alessandra Ardito.
La compagnia Tarantarte nasce a Bologna nel 2009, città in cui nel 2001 Maristella Martella ed Eugenio Bennato hanno fondato una tra le prime scuole di tarantella in Italia. La scuola di Tarantarte ha contribuito alla divulgazione delle musiche e delle danze popolari del Sud Italia e in particolare del Salento, attraverso corsi di danza e strumento, concerti, atelier di approfondimento, conferenze, incontri e con la creazione di spettacoli coreutici e musicali. Un lavoro continuo che incrocia passato e presente, classico e contemporaneo, ricerca teatrale ed espressiva sul Tarantismo salentino e la magia misteriosa della trance.

Il festival proseguirà venerdì 2 agosto quando sarà di scena Mario Perrotta con Odissea (ore 21), spettacolo che nel 2009 ha ricevuto il Premio Hystrio per la drammaturgia e con cui l’attore, regista e scrittore di origini pugliesi è stato finalista al Premio Ubu 2008 nella categoria “Miglior Attore”. “Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! Stasera succede un casino…”. Così entra in scena Telemaco, figlio di un Ulisse mai tornato, e comincia il suo spettacolo d’arte varia. Non risparmia nulla, a se stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi. Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.