MOLA DI BARI (Bari) – All’AgìmusFestival è tempo di tango. Anzi, di Swango, progetto che viene presentato nel Chiostro Santa Chiara di Mola di Bari, giovedì 1 agosto (ore 21.15), dalla Tango Wine Orquesta del musicista e compositore Fabrizio Mocata, che ha ottenuto un prestigioso riconoscimento dalla Académia Nacional de Tango de Buenos Aires e l’invito al prossimo Festival Mondiale nella capitale Argentina (biglietti sul circuito vivaticket, info 368.568412).
Attraverso il tango e il jazz, il pianista e compositore siciliano ha già riletto la musica di Puccini e Verdi.
E “al pensiero triste che si balla” ha continuato a dedicare la propria ricerca con un progetto capitanato dal tenore Fabio Armiliato, ospiti il compositore Premio Oscar, Luis Bacalov, e il soprano Daniela Dessì.
Un progetto che ha gettato le basi per il disco “Swango”, un crossover di swing e tango pubblicato da Acqua Records, etichetta di primo piano nelle pubblicazioni di tango contemporaneo, per la prima volta con il lavoro di un italiano presente nel proprio prestigioso catalogo.
È stato il celebre ballerino Pablo Veron a definire “swango” lo stile di Mocata, che si avvale di un ensemble, L’Atipica Mocata/Tango Wine Orquesta, composta da un organico di strumenti tradizionali del tango, bandoneon (Ezio Borghese), violino (Sergio Zanforlin) e contrabbasso (Michele Staino”, ma al contempo “atipica” per la proposta musicale e l’incursione di strumenti allogeni. Il progetto è incentrato sulle composizioni originali del musicista siciliano.
Il quale propone anche la rilettura di alcuni classici di Gardel, Troilo, Piazzolla, Canaro e Scarpino, nel rispetto della tradizione ma anche con una elaborazione innovativa delle strutture classiche, melodiche e armoniche, con ospite speciale la cantante argentina Sandra Luna e l’aggiunta, dal vivo, di una coppia di ballerini.
Aprire il ciclo di brani “Tanto Tano”, che nel titolo rimanda a Los Tanos, gli italiani che andavano in Argentina in cerca di fortuna, e “Swango”, nel quale il virtuosismo tanguero si fonde con la grande tradizione afroamericana di Mingus, Monk e Coltrane. Seguono il post-piazzolliano “Hipnosis”, l’omaggio a “el cantor del tango” intitolato “Gardel Medley”, e “Sultango”, brano simbolo della ricerca di Mocata verso un tango moderno e pulsante.
La bellissima voce di Sandra Luna entra in scena con “Chiquilin de Bachin”, capolavoro di Piazzolla contenente uno dei testi più belli di Horacio Ferrer, e “Garua” di Anìbal Troilo.
C’è anche spazio per due vals tango, “Momenti” e “Francine”, e – ancora – per l’ebbro slancio ritmico di “Tango Wine”, un’altra “fusione a caldo” tra generi che prende il nome di “Charletonga” (unione tra charleston e milonga) e l’incontro tra stile milonguero e genio mozartiano in “Milonga a la Turca”.