LECCE – Sabato 26 ottobre il festival Conversazioni sul Futuro propone un appuntamento “speciale” nella Foresta Urbana di Lecce (Via San Cesario), affidata al WWF Salento. Dopo la visita nella vecchia cava colma di misteri e di meraviglie (ore 15:30), il pomeriggio proseguirà infatti alle 17 con la presentazione del volume “Italia Selvatica” di Daniele Zovi, esperto forestale e narratore (Utet) che dialogherà con la giornalista Antonella Lippo. Ingresso gratuito.
IL LIBRO
In un paesino abruzzese un’orsa passeggia tranquillamente con i suoi cuccioli per i vicoli del borgo, entra nei giardini in pieno giorno, mangia dagli alberi da frutto. I suoi video fanno il giro del web e l’orsa, battezzata Gemma, diventa una celebrità. Su una spiaggia del Tirreno, a pochi chilometri da Pisa, impresse nella sabbia, compaiono le tracce inequivocabili di un lupo, uscito dal folto dei boschi in cerca di cibo; a Roma famiglie di cinghiali si aggirano tra i sacchetti della spazzatura lasciati vicino ai cassonetti ricolmi… Dopo secoli di declino, caccia indiscriminata, distruzione dei loro habitat, oggi gli animali selvatici stanno riprendendo a popolare la penisola, superando e aggirando le barriere che dovevano tenerli lontani, i muri e i recinti con cui l’uomo ha cercato di escludere la natura dalla società. Specie che rischiavano l’estinzione, come l’orso o il lupo, hanno ritrovato posto tra i nostri boschi, le lontre sono tornate a popolare i ruscelli, lo sciacallo dorato, fino a poco fa totalmente sconosciuto, ha superato il confine sloveno, e, per la prima volta dopo cinquecento anni, finalmente è stato visto un castoro in territorio italiano. Daniele Zovi attraverso la storia di otto animali disegna la cartina di un’Italia selvatica, misteriosa e incantevole, che resiste alla corsa allo sviluppo e allo sfruttamento delle risorse. E guadagna terreno, ricordandoci che il mondo della natura selvaggia è anche il nostro mondo e parlando di nuovo ai nostri cuori di libertà e bellezza, emozione e rispetto.
L’AUTORE
Daniele Zovi è nato nel 1952 a Roana e cresciuto a Vicenza. Si è laureato in Scienze Forestali a Padova e per quarant’anni ha prestato servizio nel Corpo Forestale dello Stato, prima come ufficiale e poi come dirigente. Nel 2017 è stato nominato generale di brigata del Comando Carabinieri-Forestale del Veneto ed è uno dei maggiori esperti in materia di animali selvatici, autore di diversi trattati sul tema.
LA FORESTA URBANA
Un luogo sconosciuto a molti, oltre un piccolo cancello che sembra affacciarsi sul vuoto. Superato il varco s’incontra invece una vera e propria “foresta urbana”, magicamente cresciuta in una vecchia cava da moltissimi anni in disuso in via San Cesario. Il tempo ha ornato la cava di alberi, di cespugli, di erbe e fiori, che oggi popolano gli avvallamenti, le cavità e i diversi terrazzamenti una volta luoghi di lavoro dei “cavatori” di pietra leccese. Uno scrigno prezioso con antichi piccoli orti e giardini, orlati di muri a secco a lungo dimenticati. Uno spazio che racconta storie e conserva memorie: le si può scoprire seguendo orme e tracce lungo i sentieri tra la natura, quando tra le rocce e le ripide pareti appaiono casupole per ripararsi e conservare attrezzi di lavoro. E così oggi si può attraversare la storia della dorata pietra leccese e degli uomini che con fatica e perizia hanno fatto di Lecce la città del Barocco, in un percorso affascinante tra le piante, gli imponenti alberi, i frutti a memoria dei rigogliosi orti del passato e i fiori portati dal vento. Attualmente di proprietà privata, la cava è affidata al WWF Salento che vorrebbe restituirla alla città rendendola sicura e fruibile, centro di attività didattiche, scientifiche e culturali.