MOLA DI BARI (Bari) – Lunedì 25 e martedì 26 novembre (ore 21), per la Stagione della Compagnia Diaghilev al Teatro van Westerhout di Mola di Bari, va in scena «Mater Medea», nuova produzione teatrale internazionale con la regia e la drammaturgia di Fabio Tolledi che vede insieme Astràgali Teatro e il Centro italiano dell’International Theatre Institute-Unesco nell’ambito di Adnich (Adriatic Network of artistic production for the development and enhancement of Intangible Cultural Heritage), progetto che propone la creazione di una rete culturale che possa valorizzare il patrimonio immateriale di Italia, Albania e Montenegro attraverso l’arte e il teatro, dialogando con i diversi elementi espressivi del paesaggio antropico per la creazione di contenuti innovativi e transfrontalieri.
In scena – con suoni a cura di Mauro Tre – Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Petur Gaydarov, Onur Uysal, Georgiana Mazilescu, Matteo Mele e Silvia Ciardo. «Abbiamo accolto la figura di Medea e delle sue numerose interpretazioni nei secoli partendo dalle parole di Christa Wolf, Adriana Cavarero, Hanna Arendt e Judith Butler», sottolinea Fabio Tolledi, il direttore artistico di Astràgali Teatro, nonché presidente del Centro italiano e vicepresidente della rete mondiale dell’ITI–Unesco, che ha fuso queste scritture dense e immaginifiche annodandole alla parola poetica.
L’azione teatrale accade all’interno di un banchetto nuziale, dove amore, gelosia, passione, rancore e desiderio si rincorrono in un tempo curvo. Non è più possibile distinguere passato, presente e futuro. «Tutto è intrecciato – spiega ancora Tolledi – e il desiderio si sfibra dinnanzi alla sete di potere». Medea/Madre cerca di sfuggire all’insulto della Storia che l’ha voluta per secoli fissata nell’orrore dell’infanticidio. E la sua sola possibilità sta nel riannodare le storie, lo sguardo che ridona al mondo una poetica resistenza che, ancora una volta, svia il potere e la sua misera insaziabilità.