TARANTO – Astor Piazzolla diventa caleidoscopico suonato da Alessandro Quarta, il violinista salentino che col padre del tango nuevo ha molte cose in comune, oltre alle origini pugliesi. E proprio in terra di Puglia si svolge questo nuovo incontro, visto che Quarta terrà un concerto molto atteso, mercoledì 4 dicembre (ore 21), al Teatro Fusco di Taranto, nell’ambito della 76a Stagione concertistica degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza”, per la quale presenterà i brani dell’acclamato album-tributo “Alessandro Quarta Plays Astor Piazzolla”.
L’abbigliamento rock è il vestito perfetto per un musicista decisamente travolgente e fuori dagli schemi, capace di infiammare le platee con il suo stile esplosivo. Una su tutte, quella da duecentomila presenze del Concertone della Notte della Taranta di Melpignano. Ma va almeno citata anche l’esperienza dell’Arena di Verona, dove Quarta si è esibito a settembre davanti a “soltanto” quattordicimila spettatori. È un performer che riempie spazi grandi come stadi, Alessandro Quarta. E, ovviamente, i teatri, dove l’energia rimane la stessa. E dove l’omaggio alle musiche di Piazzolla, rivisitate e ripensate, trova una sua più precisa dimensione, quella da camera, con Giuseppe Magagnino al pianoforte, Cristian Martina alla batteria, Michele Colaci al contrabbasso e Franco Chirivì alla chitarra. Una formazione che ripercorre le tante anime del tango, molteplici, contrastanti, ma tutte straordinariamente avvincenti, sempre nel segno di Piazzolla, da “Milonga del Angel” a “Oblivion”, passando naturalmente per l’inevitabile “Libertango” e molte altre ancora.
La passione di un incontro e la tristezza della solitudine, il ricordo di una persona cara e l’oblio di un passato da cancellare, il fuoco vivo di un amore e la profonda oscurità della lontananza, la passione e la sensualità: eccole le tante anime del tango, un treno dal quale non si vorrebbe mai scendere, in viaggio attraverso paesaggi ricchi di colori e sfumature.
Quarta suona un Alessandro Gagliano del 1723 “ex Principe della famiglia Clelia Biondi” e un Giovanni Battista Guadagnini del 1761. Ma anche due violini moderni di Ezia Di Labio. E ha iniziato a farsi amare dal grande pubblico dopo la partecipazione al Festival di Sanremo accanto al Volo e dopo aver accompagnato i passi di danza di Roberto Bolle, sempre su Rai Uno, nel programma “Danza con me”, con l’esecuzione del brano “Dorian Gray” da lui stesso composto e arrangiato. Ma all’estero era già famoso ancora prima, grazie anche alle sue collaborazione con star della musica internazionale che hanno il nome di Lenny Kravitz, Carlos Santana, Celine Dion, Joe Cocker, Liza Minnelli e molti altri ancora. Un’avventura partita da Lecce, dove Quarta ha imbracciato il violino ancora bambino, frequentando il Conservatorio Tito Schipa, prima di compiere il grande balzo e diplomarsi al Berklee College of Music.
Nel 1994 la Siae lo ha riconosciuto “miglior talento italiano”, il primo di una serie di importanti riconoscimenti. E se nel 2013 la Cnn lo ha definito “Musical genius”, nel 2018 Montecitorio lo ha riconosciuto “Migliore eccellenza italiana nel mondo” per la sezione musica. Nella carriera di Quarta, violinista, ma anche polistrumentista e compositore, ci sono pure tante collaborazioni con le stelle della musica pop italiana, da Laura Pausini a Gianna Nannini, Lucio Dalla, Tiziano Ferro e Zucchero, e la scrittura di musica inedita per film della Walt Disney.
Inoltre, dal 2005 al 2008, Quarta è stato seconda e prima spalla dell’orchestra Symphonica Toscanini e si è esibito nei principali teatri del mondo, in tournée in Europa, Cina, America, Giappone e Medio Oriente. Risale al 2010 il suo primo disco, “One more time”, seguito nel 2014 dall’autobiografico “Charlot”. E quest’anno “Alessandro Quarta plays Astor Piazzolla” (Incipit records), primo cd con sonorità jazz registrato in 3D. Un tributo autentico tutto da ascoltare, su disco e dal vivo..