NOVOLI (Lecce) – Sabato 7 con Preghiera del mattino. La vita delle donne nella Bibbia e domenica 8 dicembre con Cappuccetto Rosso prosegue la stagione del Teatro Comunale di Novoli, in provincia di Lecce, promossa dalla Residenza teatrale “Passi comuni” di Factory Compagnia transadriatica e Principio Attivo Teatro con Comune di Novoli, Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese.
Sabato 7 dicembre (ore 21 – ingresso 10/8 euro), in anteprima, andrà in scena “Preghiera del mattino. La vita delle donne nella Bibbia”, una nuova produzione di Principio attivo teatro con l’attrice Silvia Lodi per la drammaturgia di Valentina Diana e la regia di Giuseppe Semeraro. Ogni mattino, nella tradizione ebraica, si ringrazia il Signore, re del mondo, per molte cose importanti. Uno di questi ringraziamenti prevede una formula diversa se a pronunciarla è un uomo o una donna. L’uomo ringrazia il Signore per non averlo fatto nascere donna, la donna abbozza, nella preghiera dice: grazie per avermi fatta nascere “secondo la tua volontà”. La donna nell’Antico testamento spesso non ha neppure un nome e spesso subisce torti o violenze che vengono riferiti senza soffermarcisi troppo, come fatti accessori o inevitabili. Come se il messaggio, il senso alto, reclamassero qualche piccolo sacrificio, qualche piccolo torto di servizio, in nome di qualcosa di più grande e più importante, che non può avere occhi e attenzione per tutti. “Ho pensato che fosse bello allora, dare voce a quelle donne seminascoste, a quei personaggi un po’ in disparte, per illuminarne, almeno un po’, la sorte. La Bibbia, questa volta, servirà a farci riflettere su realtà marginali e vite semicancellate, appena intuibili, come troppo spesso accade nella realtà”, sottolinea Valentina Diana. ll compito del regista Semeraro è stato invece quello di dare carne e corpo a delle storie. Tutto il lavoro fatto è stato teso ad accendere vita sulla scena. Questo compito non era facile perchè si aveva a che fare con storie bibliche che parlavano in maniera più o meno diretta di violenze subite dalle donne. Queste storie e queste donne non si sa se siano vere o semplicemente frutto della millenaria tradizione biblica. Sicuramente quelle storie hanno un riverbero con storie del nostro tempo, purtroppo la storia ama ripetersi. “Una volta letti i testi scritti da Valentina Diana e ispirati a quelle storie, ho cercato di dare subito concretezza a quelle voci. Spesso partendo da dettagli, piccoli indizi, intuizioni, errori, costumi, storie personali e soprattutto non ultimo dal corpo scenico dell’attrice”, sottolinea il regista. “Poco alla volta quelle storie antichissime e leggendarie hanno preso forma dentro corpi e storie moderne portando emozione e forza sulla scena. Consapevolmente sono stati scelti pochissimi elementi scenici facendo del corpo e della voce dell’attrice il luogo vero dove il teatro accade”. Questo lavoro è una preghiera laica, un teatro che cerca nella preghiera la forma della sua verità.
Domenica 8 dicembre (ore 17:30 – ingresso 5 euro) riparte la rassegna Ci vuole un fiore – Famiglie a Teatro con il ritorno di uno dei maestri del Teatro Ragazzi Italiano, Michelangelo Campanale con il suo Cappuccetto Rosso, Premio Eolo 2019 come miglior spettacolo, un lavoro visionario e poetico tra il teatro e la danza con la straordinaria energia degli interpreti danzatori della Compagnia Eleina D. Prima e dopo lo spettacolo Laboratori a cura di BlaBlaBla.
Un lupo si prepara a cacciare. Qualsiasi animale del bosco, può andar bene; l’importante è placare la fame. Ma la sua preda preferita è Cappuccetto Rosso. Come in un sogno ricorrente o in una visione, cura ogni dettaglio della sua cattura: un sentiero di fiori meravigliosi è l’inganno perfetto. Questo però gli costerà la vita. Così è scritto, da sempre. In questo show che chiamiamo vita, egli non è soltanto un lupo, ma IL LUPO, che non vince… ma non muore mai. Michelangelo Campanale dirige i danzatori – acrobati della Compagnia EleinaD affrontando la più popolare tra le fiabe: Cappuccetto Rosso, che arriva da lontano e grazie alla scrematura del tempo racconta argomenti legati alla vita, in maniera semplice, ma esatta. Le relazioni tra i personaggi e la dinamica della storia si rivelano sulla scena attraverso il corpo, il linguaggio non parlato, ispirato all’immaginario dei cartoni animati di inizio ‘900; le luci, i costumi e le scene si compongono in una danza di simboli, citazioni pittoriche (Goya, Turner, Bosch, Leonardo da Vinci), che ridisegnano la fiaba con la semplicità di ciò che vive da sempre e per sempre.
La rassegna teatrale proseguirà sabato 14 dicembre (ore 21 – ingresso 10/8 euro) con A 2 passi di Gennadi Bogdanov con Marcelo Bulgarelli e Claudio Paternò e domenica 15 dicembre (ore 17:30 – ingresso 5 euro) con Mattia e il nonno di Roberto Piumini (dal romanzo omonimo pubblicato da Einaudi Ragazzi) con Ippolito Chiarello, adattamento e regia Tonio De Nitto e musiche originali Paolo Coletta, coprodotto da Factory Compagnia Transadriatica e Fondazione Sipario Toscana, in collaborazione con Nasca teatri di terra.