“Ylvàrian – La Scala di Corallo”, un progetto innovativo multimediale fra musica, danza, parole e immagini

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BARI – Un inno alla multimedialità, alla capacità di trasmettere un messaggio dal forte impatto emotivo attraverso multicanali espressivi tra cui una nuova lingua. È questa l’anima dell’opera “Ylvàrian – La Scala di Corallo”, che debutterà sabato 11 gennaio (ore 21,00) e domenica 12 gennaio 2020 (ore 18,00 e ore 21,00) nel teatro polifunzionale AncheCinema di Bari.

Progetto assolutamente innovativo, prodotto da Studi ADM, e scritto in una lingua inedita, Ylvàrian è una rappresentazione teatrale indipendente di genere fantasy/fantascientifico che narra, attraverso i linguaggi artistici di musica, danza, canto e video, una genesi alternativa del pianeta Terra secondo una visione moderna e con un effetto emozionale potente e dirompente allo stesso tempo. Il senso profondo dell’opera sta proprio in quella scala di corallo che, nell’idea dello sceneggiatore, unirà due mondi apparentemente distanti e separati in un unico nuovo mondo.

Un esperimento espressivo multicanale integrato inonda lo spettatore, creando l’opera interesse e stupore, non solo per il soggetto ma anche per i media utilizzati. Un’operazione di arte totale parafrasando Wagner, un viaggio affascinante e stimolante declinato in forme espressive differenti, considerando molteplici traiettorie di significato e di senso nell’interazione con il pubblico.

Ispirazione forte per l’idea di inscenare “Ylvàrian” le musiche originali in stile epic-cinematic del giovanissimo e talentuoso compositore e polistrumentista Davide Cappiello, in arte Dave Hat, che hanno orientato lo scrittore Domenico Schiraldi per il soggetto dell’opera.

Sul palcoscenico le creature e gli scenari del racconto fantasy prendono vita anche grazie alle illustrazioni dell’artista Francesco Albanese e alle coreografie di Antonio Caggianelli, ballerino e coreografo attualmente nel cast del musical “Aggiungi un posto a Tavola” in tournée in tutta Italia a fianco di Gianluca Guidi e Lorenza Mario; in scena a Bari ci sarà il suo corpo di ballo ad interpretare le sue visioni tersicoree. Il video-artist e straordinario video-mapper Pit Campanella, tra i più attivi della scena pugliese, ha collaborato tra gli altri con Piero Pelù, traduce invece in immagini video le evocative suggestioni della storia, delle illustrazioni e della musica. Nuccio Cappiello, produttore artistico e chief engineer degli Studi ADM, che ha lavorato, tra i tanti nomi, con Piero Cassano dei Matia Bazar e con lo storico gruppo space rock francese Rockets, subentra sin da subito nel ruolo di co-autore, co-arrangiatore, sound engineer e produttore dell’opera.

A dominare l’intreccio della scena la poliedrica cantante MUSA, personaggio principale dell’opera oltre che interessante voce solista. Innovativo poi lo strumento espressivo utilizzato per i testi: una lingua semi-onomatopeica, l’Ylvàrish appunto che, esattamente come il Na’vi, nel kolossal ‘Avatar’ di James Cameron, è stata completamente inventata da Dave Hat con l’eclettica Giulia Rucci, scrittrice che per quest’opera cura anche i costumi e il make-up dei personaggi in scena.

Il team, tutto pugliese, è un crogiolo di professionisti che si è arricchito man mano che il progetto corale ha preso forma: il light designer Andrea Mundo, già attivo per il Bitonto Blues Festival dal 2015, per il pianista e compositore Costantino Carrara dal 2016 e per il Traetta Opera Festival dal 2017, l’attore Nicola Napoli e Sara Campanile per le voci narranti fuori campo, e Diego Loporcaro, musicista elettronico con numerose produzioni discografiche in Italia e all’estero, legato da anni al circuito Time Zones e non solo, importante per la supervisione musicale e la promozione dell’evento.

“Dopo queste prime date – sostengono gli organizzatori – il progetto del gruppo è quello di portare “Ylvàrian” nei teatri italiani e di pubblicare un cofanetto contenente un libro bilingue narrato e illustrato e corredato di un supporto video multimediale”.