LECCE – Sabato 25 e domenica 26 gennaio la sede di Astragali Teatro in via Giuseppe Candido a Lecce, nell’ambito del progetto Taotor, ospiterà due appuntamenti con Vincenzo Cuomo, studioso di estetica e di filosofia della tecnica e direttore della rivista internazionale di filosofia “Kaiak. A Philosophical Journey” (www.kaiak-pj.it).
Dalle 10 alle 13 (ingresso libero) il professore terrà un seminario sul pensiero di Peter Sloterdijk, uno dei più influenti pensatori contemporanei, docente di Filosofia ed Estetica e rettore della “Staatliche Hochschule für Gestaltung” di Karlsruhe in Germania. Fra le sue opere più rappresentative, “Critica della ragion cinica” (2013), “Devi cambiare la tua vita” (2010), la trilogia “Sfere” (2014-2015) e “Dopo Dio” (2018).
Sabato 25 gennaio alle 19 (ingresso libero) la prima giornata si concluderà con il Cenacolo filosofico con la presentazione del volume Sublimazione a cura di Vincenzo Cuomo ed Eleonora De Conciliis, pubblicato da Mimesis nella collana Kaiak, con la partecipazione dello stesso Cuomo, di Fabio Tolledi, direttore artistico della compagnia salentina e presidente del Centro italiano dell’International Theatre Institute – Unesco e dei “cuochi” di Astràgali teatro.
Se Freud ha concepito la sublimazione delle pulsioni come il dispositivo più importante del processo di civilizzazione, Lacan l’ha pensata come il campo di emersione del simbolico, quindi della cultura, dalla cosiddetta “natura”. È per tale motivo che oggi, in piena crisi degli ordini simbolico-culturali, nonché del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, la questione della sublimazione non può essere separata dal problema di come gli individui e le collettività siano in grado – o non in grado – di “lavorare” e così trasformare le proprie pulsioni. Intendendola come dispositivo psico-sociale e insieme come esercizio di elevazione, alleggerimento e, appunto, trasformazione di stato, il volume si propone di misurare la validità e la praticabilità, anche politica, del paradigma psicoanalitico nel contemporaneo, e al tempo stesso mira a fornire una ricognizione del campo privilegiato cui esso si applica, quello delle espressioni artistiche: è ancora possibile comprendere e valutare la funzione delle arti (a patto che sia mai stato possibile farlo) in base alla sublimazione? Ed è lecito concepirne o trasporne il funzionamento al di fuori dell’Occidente, dove è sorta la psicoanalisi? Infine, non sarebbe il caso di trasformare radicalmente il concetto stesso di sublimazione, inserendovi il movimento inverso – quello della caduta o, per usare i termini di Timothy Morton, di sub-scendenza?
Docente di Filosofia e Storia nei Licei Statali, studioso di estetica e di filosofia della tecnica, direttore della rivista internazionale di filosofia “Kaiak. A Philosophical Journey” (www.kaiak-pj.it), Vincenzo Cuomo è socio della Società Italiana di Estetica ed è stato professore a contratto presso l’Università di Nizza “Sophia Antipolis”, la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2014 ha ottenuto l’abilitazione scientifica nazionale a professore di seconda fascia in Estetica (M-FIL04). Le sue pubblicazioni monografiche sono le seguenti: Le parole della voce. Lineamenti di una filosofia della phonè (Edisud, Salerno 1998); Del corpo impersonale. Saggi di estetica dei media e di filosofia della tecnica (Liguori, Napoli 2004); Al di là della casa dell’essere. Una cartografia della vita estetica a venire (Aracne, Roma 2007); Figure della singolarità. Adorno, Kracauer, Lacan, Artaud, Bene (Mimesis, Milano 2009); C’è dell’io in questo mondo? Per un’estetica non simbolica (Aracne, Roma 2012); Eccitazioni mediali. Forme di vita e poetiche non simboliche (Kaiak edizioni, Pompei-Tricase 2014); Una cartografia della tecno-arte. Il campo del non simbolico (Cronopio Edizioni, Napoli 2017); Aporie d’Artaud. Crudeltà, anima, danza, Kaiak Edizioni, Pompei-Tricase 2018).