PORTO CESAREO (Lecce) – Domenica, 26 gennaio, Porto Cesareo celebrerà il santo del Fuoco, sant’Antonio Abate, con la tradizionale accensione della fòcara, pira di fascine di legno, che campeggia già da giorni nello spiazzo dello scalo d’alaggio.
La festa sulle rive dello Jonio, organizzata dal Comune di Porto Cesareo e dal Comitato Festa Sant’Antonio, giunge alla sua 83esima edizione, e affonda le sue radici in una antica storia di devozione e preghiera.
Era il 1937 quando Oronza Colelli, del posto, si rivolse in preghiera a Sant’Antonio chiedendo il ritorno del figlio, Edmondo Martina, dalla guerra.
Quando ormai sembrava non ci fossero più speranze per quel giovane soldato, la donna gridò quasi al miracolo: Edmondo tornò a Porto Cesareo, sano e salvo.
Da allora, per ringraziare l’abate protettore di fuoco e animali, Porto Cesareo celebra la festa solenne a fine gennaio.
Il comitato ha organizzato una serie di appuntamenti, civili e religiosi, iniziati il 14 gennaio.
Il monumento naturale, simbolo di tradizione e devozione, ha forma tronco-piramidale e base quadrata. La festa avrà inizio alle 15.30.
Tantissime le balle di rametti d’ulivo messe insieme, trasportate presso lo scalo dove il monumento naturale è stato realizzato e accatastate da numerosi volontari, dai componenti del comitato feste.
Alle 15.30 concerto bandistico per le vie del paese con la banda Città di Veglie, dalle 16 concerto dei Siaka-pizzica salentina, dalle 17 concerto di Mino de Santis.
Alle 18.45 mongolfiere in volo.
Alle 19.15 accensione del falò con lo spettacolo pirotecnico della ditta Cosma di Monteroni.
Subito dopo, concerto di Banda Adriatica. Dalle 21, Andrea Quemose Calella e Giuseppe delle Donne con dj set ed elettro pizzica.
L’accensione della focara prevista domenica sera a Porto Cesareo, è rimandata a domenica prossima a causa della pioggia