TARANTO – Quarant’anni di teatro sempre fedeli alla loro linea deviante ed unica nel panorama musicale italiano. Per la decima stagione di Periferie, sabato 8 febbraio, alle ore 21 al TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, va in scena “Banda 4.0”, scritto, diretto, interpretato e prodotto da Banda Osiris: Sandro Berti (mandolino, chitarra, violino, trombone), Gianluigi Carlone (voce, sax, flauto), Roberto Carlone (trombone, basso, tastiere), Giancarlo Macrì (percussioni, batteria, bassotuba). Durata 60 minuti. Biglietto 15 euro, ridotto 12 euro. Info e prenotazioni a 099.4725780 – 366.3473430.
Quarant’anni. 20 anni in un secolo, 20 in un altro. Una questione di numeri. Essere numeri e fare “i numeri”. Essere un gruppo significa essere come un organismo che si evolve. Ma l’evoluzione si muove solo grazie alle imperfezioni. Quindi trasformare l’imperfezione in arte. Comunicare la freschezza della ripetizione. Fare qualsiasi musica e trasformarla nella loro musica, nel loro teatro, nel loro cinema, tv, danza classica, web. Anche gli strumenti vengono trasformati in altro, trasformare tutto con filosofia fatta di ironia, leggerezza, movimento, sorpresa. Attraversare con disinvoltura ogni territorio in un miscuglio indissolubile, in una chimica irreversibile, corpi, strumenti, suoni, gesti, parole e immagini. Tutto si fonde nel loro unicum, dove colto e popolare si scambiano continuamente di ruolo. Tutto si alterna con disinvoltura tra Orsi di Berlino e Sagre dei Peperoni. Nell’arco di quarant’anni il tempo viene annullato grazie alla musica. Il tempo non esiste. Esiste solo quello del teatro-musica della Banda Osiris, nata per strada come un petardo che ti rotola tra i piedi ed è sempre per la gente, in mezzo alla gente e racconta quarant’anni di storia. Un grande schermo con proiezioni continue, interattività ironica con il pubblico. Quattordici quadri che spaziano nel tempo, nel cinema e nei generi musicali per omaggiare i maestri che sempre li hanno guidati.
Banda Osiris
Nasce nel 1980 a Vercelli. È considerata la massima espressione in Italia della comicità nel teatro musicale. Nei primi anni di attività, la Banda si dedica prevalentemente a spettacoli di strada. L’originalità della proposta che fonde musica, teatro e comicità riscuote un immediato successo. Il dispendio di energie, il ritmo vorticoso e le continue sorprese diventano la cifra stilistica del gruppo, la musica l’asse portante e, al tempo stesso, collante drammaturgico. Musica di tutti i generi (classica, rock, folk, jazz) miscelata con ironia e una buona dose di dissacrazione. Musica come suggestione: sonora e di immagine. Musica come divertimento: nell’eseguirla e nell’ascoltarla. Dalla strada al teatro, il passo non è breve, ma articolato. Eppure negli ultimi decenni il quartetto ha costruito il proprio successo e la propria inimitabile identità proprio sul palcoscenico, senza peraltro negarsi la possibilità di frequentare anche il mezzo radiofonico e televisivo e di realizzare colonne sonore per il teatro e per il cinema, tra cui “Anche libero va bene” di Kim Rossi Stuart; “Ospiti” (premio Agis Siae al Festival del Cinema di Venezia), “L’imbalsamatore” (premio Flaiano) e “Primo amore” di Matteo Garrone (premi Orso d’argento al Festival di Berlino, David di Donatello, Pegaso d’oro, premio Flaiano e molti altri); “Qualunquemente” con Antonio Albanese. Presentato lo scorso 6 luglio in anteprima al Festival teatrale di Borgio Verezzi (Savona), “Banda 4.0” è lo spettacolo creato per celebrare i quarant’anni di attività artistica.