LECCE – Gli eroi dell’antica Grecia, i personaggi dell’Olimpo, con le loro storie mitologiche di imprese divine e umanissime passioni, con la loro forza sovrumana e le loro capricciose debolezze, con i loro corpi plasticamente perfetti e le loro anime perennemente tormentate, dominano da sempre la cultura mondiale. Un universo costantemente alimentato anche dalle scoperte archeologiche che, dall’Ottocento ad oggi, hanno riportato alla luce un patrimonio di bellezza, che ha nelle statue di Fidia e negli edifici dell’Acropoli di Atene le opere che più di ogni altra descrivono un’epoca nell’immaginario collettivo.
Tutto questo torna a rivivere nello spettacolo “Miti in scena” in programma al Teatro Apollo di Lecce sabato 29 febbraio alle 21 e domenica 1° marzo alle 17.30 e portato in scena dalla compagnia Balletto del Sud, per il quale è aperta la prevendita dei biglietti. Un esempio di spettacolo mai uguale a se stesso, tali e tante sono le storie e le figure da proporre al pubblico.
Per rendere al meglio la complessità delle svariate suggestioni della letteratura e dell’arte antica, il regista Fredy Franzutti, direttore della compagnia, ha composto, in questa edizione, una serata che alterna quadri emozionali ed evocativi a brani di brillante virtuosismo e lo ha fatto mettendo sapientemente insieme musica, teatro e danza. Ecco, quindi, che l’attore residente della compagnia Andrea Sirianni diventerà Aiace, pronunciando il celebre monologo tratto dalla tragedia di Sofocle con cui l’eroe greco sceglie la strada di una morte eroica, per trasformarsi, poi, nell’Ulisse dantesco, avvolto dalle fiamme dell’inferno, che racconta la sua fine e con essa l’epilogo del desiderio umano di superare i propri limiti. Ma Sirianni declamerà sul celebre adagio di Čajkovskij anche “L’elogio alla rosa”, tratto da “L’Adone” di Gianbattista Marino, e l’intensa poesia “Itaca” del greco Costantino Kavafis.
L’attore Donato Chiarello avrà, invece, il compito di introdurre con brevi cenni narrativi i quadri interpretati dalla compagnia: l’Idolo d’oro, l’equivalente del dio Apollo nella cultura indiana, gli amori contrastati di Piramo e Tisbe, la figura mitologica del tritone, l’incontro tra Leda e Giove mutatosi in cigno, il mito della nascita dell’uomo sotto gli incantesimi di Prometeo, la storia senza tempo di Amore e Psiche (nella brillante coreografia di Marius Petipa su musiche di Minkus), il rapimento del giovane Ganimede da parte di Giove, il pas de deux di Sylvia, l’eroica variazione di Atteone (con le coreografie di Agrippina Vaganova), il Can Can finale dell’“Orfeo all’inferno” di Jacques Offenbach e la presentazione delle muse di Apollo.
Protagonisti dei quadri danzati sono i primi ballerini del Balletto del Sud: Nuria Salado Fustè, Alessandro De Ceglia e Matias Iaconianni, i solisti della compagnia Ovidiu Chitanu, Alice Leoncini, Alessandro Cavallo, Paolo Ciofini, Lorenzo Lupi, Valerio Torelli, il corpo di ballo e alcuni allievi scelti della scuola del Balletto del Sud.
Lo spettacolo rientra nella programmazione della Stagione di Danza del Balletto del Sud al Teatro Apollo, in collaborazione con Comune di Lecce, Regione Puglia e Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Gli altri appuntamenti in cartellone sono “Serata Stravinskij” il 29 marzo e “Serata Romantica” il 26 aprile.
Fra le attività collaterali della stagione, è prevista giovedì 27 febbraio alle ore 18.30 presso l’Agorà del Museo Castromediano di Lecce, in viale Gallipoli, la conferenza “Miti in Scena Visual Art”, con video citazioni a cura della storica dell’arte Maria Agostinacchio, che analizza le influenze della cultura classica e il fascino del mito attraverso opere d’arte che hanno lo stesso soggetto delle coreografie presentate nello spettacolo. L’appuntamento è realizzato in collaborazione con il Polo Bibliomuseale del Salento. Venerdì 28 e sabato 29 febbraio, infine, alle ore 10.30, al Teatro Apollo sono in programma le matinée per le scuole nell’ambito della XXIV edizione del progetto “La scuola a teatro”.
Costo biglietti: da 25 a 10 euro con riduzioni per gli Under 25.