Criamu al Castello di Gallipoli

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GALLIPOLI (Le) – Martedì 26 giugno (ore 19) al Castello di Gallipoli, con il concerto dei Criamu, prende il via l’appuntamento settimanale con “Il martedì della Taranta”. Canti e pizziche salentine riservate ai visitatori del Castello (ingresso 7 euro) per ballare e ascoltare la musica popolare sulla terrazza sorseggiando un cocktail o degustando un buon aperitivo del bar 51Nodi. Da oltre dieci anni Criamu veicola un messaggio di recupero e rispetto delle tradizioni popolari, pur rimanendo con gli occhi ben aperti sulla realtà anche tecnologica che ci circonda. Il gruppo è guidato dal cantante Cosimo Giagnotti ed è composto da Valentina Mazzotta, Katia Giagnotti, Valeria Giagnotti e Federico De Pascali. La linea melodica è tracciata da mandolino, mandola e fisarmonica. L’arrangiamento e la scelta dei brani segue lo stesso principio di essenzialità: ritmo primitivo e melodie emozionali. Si potrebbe paragonare il loro lavoro a quello di un pittore. Prima lo schizzo, poi le linee guida infine i colori. Questo per dare più incisività all’emozione. Sia le canzoni tradizionali sia gli inediti sono intrisi di emozioni come rabbia, allegria e angoscia, felicità e dolore.

Per tutta l’estate le sale del Castello di Gallipoli – gestito dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie, con la direzione generale di Luigi Orione Amato e la direzione artistica dell’architetto Raffaela Zizzari – ospiteranno #Selfati, la prima mostra italiana dedicata interamente al selfie, che accoglie la Venere degli Stracci, l’opera più celebre di Michelangelo Pistoletto, simbolo dell’Arte Povera e icona della cultura di consumo contemporanea. Prodotta da Orione Comunicazione, in collaborazione con Università del Salento e con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, Regione Puglia, Provincia di Lecce, Comune di Gallipoli e La Sapienza di Roma, la mostra vuole raccontare il fenomeno selfie non solo come gesto quotidiano ma soprattutto come elemento in grado di raccontare se stessi, una nuova modalità espressiva della “cultura popolare”. Che sia sintomo di personalità narcisistica o puro e semplice divertimento, è innegabile che esso sia ormai diffuso in tutto il mondo come gesto quotidiano, diretto, alla portata di tutti. Chiunque (o quasi) possieda uno smartphone ha, almeno una volta, ceduto alla tentazione di auto-scattarsi una foto. L’allestimento proporrà la Selfie Timeline (con la storia dell’autoritratto dallo sciamano della Grotta dei Cervi sino a Marina Abramovic passando per Raffaello, Leonardo, Caravaggio, Van Gogh, Warhol), sorprendenti opere site specific come la mirror tower (un labirinto di specchi), la stravagante optical room curata e interpretata da Francesco Ferreri aka Chekos’art, muralista e street artist, le luminarie di “Salento style”, fino all’exibit dove ogni visitatore diventerà autore di un’opera collettiva partecipandovi e vivendola. Non mancheranno le “sedute d’autore” Nemo di Fabio Novembre per Driade. La mostra culmina nell’imponente sala ennagonale in cui saranno esposti per la prima volta i “SelfieAdArte” della giornalista e art influencer Clelia Patella, una rilettura pop delle differenti percezioni che ognuno di noi avverte di fronte ad un’opera d’arte, interagendo e permettendo un “user friendly” della stessa. E al centro della sala la Venere degli Stracci.