BRINDISI – Il Castello Alfonsino di Brindisi, chiamato anche Castello Rosso a causa del colore rossiccio del carparo utilizzato per la sua costruzione, o anche Castello a Mare, è una fortezza edificata sull’isola di Sant’Andrea, posta all’ingresso del porto esterno e che, proprio per questo, ha sempre assunto un’importante funzione strategica e difensiva nel corso dei secoli. La suddetta isola a partire dall’XI secolo ospitava un’abbazia benedettina dedicata appunto a Sant’Andrea, successivamente abbandonata a cavallo fra il XIV ed il XV secolo, di cui alcuni resti possono essere visti al Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo.
Nel 1445 Alfonso V d’Aragona decise di edificare una torre all’estremità dell’isola, come avamposto per la difesa del porto. Successivamente, nel 1481, su iniziativa di Ferrante d’Aragona, viene iniziata la costruzione di una roccaforte più complessa che, quattro anni più tardi, il Duca di Calabria Alfonso d’Aragona provvede a trasformare in castello, che assume appunto il nome di Castello Aragonese o Alfonsino. Questo verrà ultimato nel 1492 con l’apertura di un canale che separa la fortezza dal resto dell’isola, e col completamento delle sale e delle gallerie al primo piano.
Nel 1558 hanno inizio i lavori per l’edificazione del forte, detto Forte a Mare, finalizzato alla difesa della restante parte insulare, al fine di impedire eventuali sbarchi nemici con la conseguente inevitabile presa del castello. I lavori per l’edificazione della struttura, a pianta triangolare isoscele, si completarono nell’arco di 46 anni, inclusa la costruzione di una darsena per sbarrare parzialmente l’accesso al canale, un baluardo a pianta circolare rivolto verso la città, detto di San Filippo, ed uno a pianta triangolare verso il mare aperto.
La fortezza ha nel complesso un caratteristico porticciolo interno, al quale è possibile accedere attraverso un archivolto inserito nelle mura intorno al 1577 e che congiunge la fortezza aragonese ai successivi ampliamenti di epoca spagnola. Nel 1869 viene terminata la diga che collega l’isola alla terraferma, consistente in un ponte lungo 440 metri e largo 30. La fortezza è stata utilizzata per diverso tempo come lazzaretto, quindi è stata concessa alla Marina Militare Italiana sino al 1984, quando una mareggiata ha creato forti danni alle strutture murarie, con la conseguente dichiarazione di inagibilità. Attualmente sono in corso lavori per il restauro dell’intera struttura.
La rocca è legata a diversi eventi bellici nel corso della storia, fra cui ricordiamo l’assalto di sedici galee della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1528, arrestate dal fuoco di sbarramento delle artiglierie da poco installate, nonché l’assedio francese del 1799 contro Giovanni Francesco di Boccheciampe e Giovan Battista De Cesari..
Cosimo Enrico Marseglia