NARDO’ (Lecce) – Nardò protagonista delle Giornate europee dell’Archeologia del 19, 20 e 21 giugno. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto, infatti, ha scelto tre “attori” del mondo dell’archeologia sul territorio per proporre al pubblico i tesori di un patrimonio ricco e spesso poco conosciuto. In provincia di Lecce la scelta è caduta sul laboratorio di restauro annesso al Museo del Mare Antico di Nardò, dove i visitatori potranno assistere ad attività di microscavo, pulitura e ricomposizione di reperti provenienti da scavi di emergenza o preventivi. Per l’occasione il Museo di via Marinai d’Italia, sarà aperto dalle ore 16 alle 20 con prenotazione obbligatoria all’indirizzo di posta elettronica info@museodelmareantico.it, sul sito web www.museodelmareantico.it o ai numeri di telefono 328 5762647 e 329 0070282. Gli altri siti scelti dalla Soprintendenza sono l’area dei sarcofagi sommersi di San Pietro in Bevagna e il Parco archeologico di Collepasso a Taranto.
Il Museo del Mare Antico di Nardò è nato grazie alla collaborazione tra Comune di Nardò, Soprintendenza e Dipartimento per i Beni Culturali dell’Università del Salento. La gestione è affidata all’associazione The Monuments People. Ospita importanti reperti di età romana provenienti da indagini archeologiche effettuate nel mare e lungo la costa neretina. Inizialmente concepito per accogliere i resti della nave romana di S. Caterina, ha poi risposto a un progetto ben più ampio, “Il paesaggio come museo. Archeologia della costa di Nardò”, tuttora in corso, che si articola in un programma di ricerche di archeologia dei paesaggi marittimi, con scavi e prospezioni a terra e a mare, finalizzato a ricostruire le dinamiche di evoluzione e di popolamento della costa nei secoli, così come le rotte e i circuiti commerciali che la toccavano.
Sempre per le Giornate europee dell’Archeologia il Museo della Preistoria di Nardò, in collaborazione con il Comune di Nardò e con il Laboratorio dell’Ecomuseo dell’Archeologia Costiera di Nardò, ha organizzato Il paesaggio è cantiere, una visita alla baia di Uluzzo e al cantiere dell’omonima torre, in programma domenica 21 giugno alle ore 18. L’iniziativa ha l’obiettivo di presentare alla comunità la visione entro cui si inscrivono i lavori di “conservazione e messa in sicurezza della torre costiera di Uluzzo” (nell’ambito della legge regionale che prevede la tutela delle torri costiere per il potenziamento e la qualificazione dell’accessibilità e fruibilità delle coste pugliesi).
L’intera baia costituisce un paesaggio stratificato, a sua volta compreso in un più ampio contesto territoriale stratificato. A partire da queste premesse, il progetto si è sviluppato attraverso una puntuale ricerca filologica tesa a considerare le relazioni con l’evoluzione del contesto paesaggistico, in un’ottica di sostenibilità del patrimonio che sta trovando riscontri nelle pratiche di cantiere. In una prospettiva più ampia, i temi della sostenibilità e della partecipazione costituiscono i fondamenti intorno ai quali si va articolando la strategia di individuazione e promozione di buone pratiche di gestione del patrimonio all’interno del Distretto della Preistoria di Nardò, in sinergia con le istituzioni e gli enti preposti alla sua tutela e funzionamento. Il progetto di conservazione è promosso dal Comune di Nardò in sinergia con Regione Puglia e Soprintendenza, ed è curato dall’architetto Alessandro Giuri. L’iniziativa è organizzata in accordo il direttore dei lavori e con l’impresa appaltatrice Vitale Restauri. Interverranno l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio, il dirigente dell’Area Funzionale 4 Nicola D’Alessandro, la direttrice del Museo della Preistoria di Nardò Filomena Ranaldo e l’architetto progettista Alessandro Giuri. La partecipazione è gratuita, ma è gradita la prenotazione. Per informazioni c’è il numero di telefono 349 679 9790.
Il Museo della Preistoria di Nardò espone reperti provenienti dalle ricerche archeologiche condotte dagli anni Sessanta in poi lungo il litorale di Portoselvaggio, un contesto unico per la ricchezza dei paesaggi e delle testimonianze preistoriche (dagli ambienti cretacei di 75 milioni di anni fa alle frequentazioni in grotta del Paleolitico, fino al sito neolitico di Serra Cicora e alle fortificazioni dell’Età del Bronzo).
“L’archeologia è una scienza affascinante – dice l’assessore all’Ambiente e ai Musei Mino Natalizio – e noi abbiamo la fortuna di avere un territorio che da questo punto di vista non finisce mai di stupirci. Con risorse e testimonianze che sono anche sui nostri fondali. Siamo contenti che la Soprintendenza abbia scelto ancora una volta il nostro Museo del Mare Antico e la città di Nardò in questa occasione speciale, segno tangibile dell’attenzione verso un contesto archeologicamente prezioso e meritevole di essere scoperto. E in questa occasione è molto interessante anche l’iniziativa del Museo della Preistoria che aiuterà a capire in quale visione del territorio e del paesaggio si inserisce l’intervento sulla torre di Uluzzo”.
Le Giornate europee dell’archeologia sono coordinate da sempre dall’Istituto Nazionale Francese di Ricerca Archeologica preventiva (Inrap – lnstitut national de recherches archéologiques préventives), che già nel 2019 ha aperto le porte agli altri Paesi europei. Quest’anno, vista la particolare situazione dovuta all’emergenza sanitaria da Covid-19, sono state programmate soprattutto iniziative come ricostruzioni in 3D, reportage, visite virtuali ed eventi, anche se non mancheranno, laddove possibile, attività per scoprire l’archeologia nei musei e presso i siti fisici. Sono previste iniziative in tutta Italia.