Venerdì 11 settembre “Cosa sono le nuvole” con Rachele Andrioli e Rocco Nigro e “I nuovi salentini” di Giorgia Salicandro al Castello Volante di Corigliano d’Otranto

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CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Dopo una ricca estate con i concerti di Vinicio Capossela, Dente, Napoli Segreta, Giovanni Truppi, Giardini di Mirò, Lucio Corsi, Beatrice Antolini, Inude, Les Contes d’Alfonsina, Merifiore, Erica Mou, Julielle, Lefrasiincompiutedielena e Bartolini, al Castello di Volante di Corigliano d’Otranto proseguono anche nel mese di settembre – grazie al sostegno della Programmazione Puglia Sounds Live 2020/2021 della Regione Puglia (FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro) – gli appuntamenti musicali e culturali della quattordicesima edizione del SEI festival, ideato, prodotto e promosso da Coolclub, con la direzione artistica di Cesare Liaci.

Venerdì 11 settembre (ore 21:30 – ingresso 10 euro + dp – prevendite attiva su VivaTicket) il Sei Festival ospiterà “Cosa sono le nuvole” con la cantante Rachele Andrioli e il fisarmonicista Rocco Nigro. Il sodalizio artistico nato dieci anni fa, traccia un percorso ben preciso, una successione di arie popolari, di omaggi a voci femminili e di brani inediti. Si sale, un salto dopo l’altro, dalla musica tradizionale del Sud Italia alla canzone popolare Italiana (Matteo Salvatore, Rosa Balistreri, Gabriella Ferri, Domenico Modugno) e del mondo (Edith Piaf, Amalia Rodriguez, Chavela Vargas). I due giovani autori e interpreti lavorano a una proposta con tratti innovativi, tra un ben radicato ramo salentino e una dimensione decisamente nuova, tra “world music” e nuove “sensibilità musicali” contemporanee. In scaletta, tra gli altri, i brani dei tre dischi – Maldimè, Malìe e Maletiempu – prodotti da Eraldo Martucci e dalla Dodicilune di Gabriele Rampino e Maurizio Bizzochetti. Maletiempu, in particolare, ha vinto il Premio Folk Eiserner Eversteiner, nell’ambito del festival FolkHerbst a Plauen in Germania. Prima del concerto (ore 20:30 – ingresso libero) sulla Terrazza del Ristoro aperitivo letterario con la presentazione del libro “I nuovi salentini. Storie di chi è arrivato nel Tacco d’Italia” della giornalista Giorgia Salicandro, appena uscito per Tau Editrice, nella collana Testimonianze e esperienze delle migrazioni, a cura della Fondazione Migrantes. Lontano dalle narrazioni aberranti di un’Italia flagellata da presunte emergenze e “invasioni”, emancipato da un’immagine bidimensionale di mera meta vacanziera, il Salento raccontato in queste pagine è una comune provincia italiana in cui salentini di nascita e d’adozione si affiancano senza alcun clamore nel loro vivere quotidiano.

Martedì 15 settembre la serata partirà alle 20:30 (ingresso libero) sulla Terrazza del Ristoro con la presentazione di “Bande a Disegni”, un progetto editoriale dedicato alle bande musicali e alla cultura popolare del Salento, tra degli elementi più autentici e profondi della cultura salentina, nato dall’incontro tra il festival Bande a Sud e i due artisti salentini Alberto Giammaruco (illustratore) e Igor Legari (musicista), in collaborazione di quiSalento. Con Giammarruco, interverranno Gioacchino Palma (direttore artistico di Bande a Sud) e Dario Quarta (direttore di quiSalento). Pare che una donna, dopo aver assistito alla prima rappresentazione del “Boléro”, il 22 novembre del 1928, al Teatro dell’Opera di Parigi, urlò a Ravel che era pazzo. Il compositore francese rispose affermando che la signora aveva compreso appieno l’opera. A distanza di quasi un secolo, la sua composizione più famosa continua a disegnare suggestioni e non smette di incantare, tanto che “per qualche ragione qui ogni festa patronale che si rispetti deve finire con il Boléro di Ravel”. Da questo spunto sboccia il primo fumetto di Bande a disegni, un gioco di parole che origina dal termine francese per indicare i romanzi grafici, bandes dessinées. A seguire (ore 21:30 – ingresso 10 euro + dp – Prevendite attive su Vivaticket) il trombettista salentino Cesare Dell’Anna e il pianista albanese Ekland Hasa si incontrano in un repertorio complesso e raffinato, all’indagine delle musiche di confine dei due paesi affacciati l’uno di fronte all’altro sul Mare Adriatico. I due musicisti condividono esperienze classiche e una strenua frequentazione della musica tradizionale, soprattutto quella albanese e balcanica. Dal vivo Dell’Anna e Hasa offrono una grande varietà di stili e culture, miscelate ad arte in una formula tanto eclettica quanto originale. I ritmi irregolari e la tecnica espressiva dei due musicisti creano un’alchimia a cui è impossibile resistere; un viaggio musicale che parte dal Salento ma che, durante l’esibizione, è capace di portare in giro per il mondo gli ascoltatori.

Sabato 26 settembre (ore 22 – ingresso 15 – Prevendite attive su DICE) il Sei Festival accoglierà la presentazione ufficiale di “The Stolen Cello”, primo album solista del violoncellista albanese Redi Hasa, anticipato dai singoli “Seasons going by”, “Dajti Mountain” e “‘Wave”, appena uscito per Decca Records.

Dai Balcani alle terre della Tarantola a Robert Plant e Ludovico Einaudi: in un violoncello rubato Redi Hasa ha messo tutta la sua vita. Maestro e mago dello stile cantabile, racconta il mondo invisibile attraverso un suono maestosamente umano. Dopo aver lavorato per molti anni nell’ensemble di Ludovico Einaudi e, non ultimo, per il progetto “Seven Days Walking” (2019), Redi Hasa esordisce da solista con un album ispirato alla sua storia di ragazzo, coinvolto nel conflitto albanese nei primi anni ’90, fuggito in Italia per cambiare vita con la cosa più preziosa che possedeva: un violoncello. Nel nuovo lavoro, il musicista e compositore mette in luce la natura “vocale” dello strumento che forse si avvicina più di tutti a quello della voce umana, con una storia profondamente personale di speranza e sopravvivenza. Per questo concerto di presentazione – che rientra nella Programmazione Puglia Sounds Producers 2020/2021 della Regione Puglia (FSC 2014/2020 Patto per la Puglia – Investiamo nel vostro futuro) e che sarà trasmesso in diretta streaming sulle pagine facebook del Sei Festival e dell’artista – il violoncellista sarà affiancato dal fisarmonicista Rocco Nigro, dal pianista Ekland Hasa, dal percussionista Vito De Lorenzi, dal Chorìon quartet composto da Ivo Mattioli (violino), Danilo Mattioli (violino), Cristian Musio (viola), Marco Schiavone (violoncello) e dalla danza di Laura De Ronzo.

Redi Hasa nasce a Tirana nel 1977 in una famiglia di musicisti. A sette anni comincia a studiare il violoncello, si diploma all’Accademia delle Arti nel 1998 e vince una borsa di studio per il Conservatorio Tito Schipa di Lecce, dove consegue un ulteriore diploma nel 2007. Appena arrivato in Puglia, si inserisce da protagonista nell’ambiente che in quegli anni sta reinventando la tradizione musicale del Salento e contribuisce a quello che poi verrà definito il Rinascimento della Taranta. Suona con molti artisti significativi, da Enza Pagliara a Officina Zoè a Manigold alla Compagnia delle Arti Xanti Yaca. Collabora anche con artisti internazionali come la Kocani Orkestar, Boban Markovic, Ambrogio Sparagna, Antonella Ruggiero, Raiz, Bobby McFerrin, Paolo Fresu. Insieme a Claudio Prima dà vita ai progetti Adria e Bandadriatica con cui partecipa a importanti festival e rassegne in Europa nel 2005 e 2007. Nel 2008 entra in pianta stabile nell’Orchestra Notte della Taranta, diretta successivamente da Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic e Giovanni Sollima. Nel 2010, insieme alla cantante Maria Mazzotta forma un duo che nei due album Ura (2014) e Novilunio (2017) esplora i legami musicali e poetici che uniscono le due coste dell’Adriatico, dai Balcani indomabili alle terre del rimorso. Dal 2012 suona nei gruppi del pianista e compositore Ludovico Einaudi sia negli album In A Time Lapse, elements e Seven Days Walking, che dal vivo nei più prestigiosi teatri del mondo. Nel 2017 è violoncellista ospite nel disco Carry Fire di Robert Plant, voce dei leggendari Led Zeppelin.

Durante la serate sarà possibile, inoltre, visitare la mostra “Fellini in scena! Fotografie di Franco Pinna” che proseguirà fino al 28 settembre. In occasione del centenario della nascita di Federico Fellini, Archivio Franco Pinna, Castello Volante, Archivio Cinema del reale, Big Sur e OfficinaVisioni dedicano al grande regista scomparso nel 1993, universalmente riconosciuto come uno dei massimi artisti del ‘900, una straordinaria mostra fotografica. Curata da Claudio Domini e Paolo Pisanelli, Fellini in scena! propone oltre cento immagini, di cui molte inedite, riguardanti i film diretti dal regista e i vivaci backstage, dove prendevano vita sogni e visioni cinematografiche.