FOGGIA – “Non dobbiamo abbatterci e diventare succubi di un momento di generale decadenza. Il problema di oggi ritengo sia l’abbattimento, la mancanza di volontà e se vogliamo ce ne sono tutti i motivi. Ma mi auguro che i giovani vivano un nuovo entusiasmo: non ve ne rendete conto ma potete davvero trasformare il mondo. La vostra energia, che è potentissima, tiratela fuori in questi momenti”. Una vera e propria chiamata alle armi, un invito a riprendere vigore grazie al fuoco sacro della conoscenza: è questo, in sintesi, il messaggio di Licia Colò, nota conduttrice televisiva da sempre impegnata nella difesa dell’ambiente e nella salvaguardia del pianeta, che è stata ospite dell’Università di Foggia in occasione di “Aspettando la Notte”, la tre giorni di talk e seminari online che precedono l’appuntamento clou con la ricerca scientifica di venerdì 27 novembre, nell’ambito della “Notte europea dei ricercatori”. L’incontro si è arricchito anche del prezioso contributo dello scrittore e fisico Paolo Giordano che ha inteso salutare la comunità accademica foggiana evidenziando l’importanza della scienza nell’attuale momento pandemico.
La Colò, autrice, scrittrice, giornalista, notissima al grande pubblico come presentatrice di programmi televisivi di grande successo e per la sua attività di divulgatrice scientifica, ha introdotto il talk dal titolo “Umanesimo e clinica, esperienze a confronto”. Il dialogo è stato animato da docenti Unifg (Gaetano Serviddio, Sergio Locaputo, Giovanni Messina, Rossella Palmieri) e dai professionisti della sanità pubblica e privata (Giuseppe Bove e Paolo Telesforo).
L’intervento di Licia Colò è stato particolarmente appassionato e si è concluso con un invito rivolto ai giovani “troppo spesso costretti ad andare a lavorare all’estero, gli stessi giovani ricercatori che oggi rimpiangiamo. Ritengo che il problema di oggi sia proprio l’abbattimento generale – ha esordito la Colò – Già da qualche anno il nostro Paese è in decadenza. Non ci rendiamo conto della forza e della bellezza che abbiamo. Siamo sempre stati un popolo di geni, di creativi, di entusiasti, di generosi. Voi ragazzi avete l’energia, la forza e potete davvero trasformare il mondo. Lo potete fare. Non fatevi ammaliare da queste follie di oggi: la tecnologia, come ha detto Rita Levi Montalcini, è indispensabile ma non ci deve rendere schiavi. I computer sono utilissimi ma non dobbiamo spegnere il cervello. Noi possiamo davvero cambiare la nostra vita e quella degli altri, possiamo contribuire a rendere tutto migliore o tutto peggiore. Non ci rendiamo conto di quanto siano importanti le nostre scelte e le nostre singole azioni. Ecco perché l’Università deve essere messa al primo posto, così come la scienza, la ricerca, la cultura, la voglia di informarsi. Il lavoro dei ricercatori è fondamentale e ce ne stiamo rendendo conto in questo momento di difficoltà. È ormai quasi un anno che pendiamo dalla loro bocca, mentre fino a un anno fa potevano apparire noiosi. Del resto non sono temi che entrano così facilmente nelle case. Il mio lavoro è proprio quello di portare a tutti il valore della ricerca e soprattutto rendere questo valore più vicino alla gente. Ecco perché non dobbiamo avere limiti: in questo momento di pandemia non buttiamoci giù, anzi studiamo di più, non facciamoci accecare dal tir che ci sta venendo contro. Una volta che lo avremo evitato ce ne saranno altri dieci, perché con il riscaldamento globale del pianeta, come ci avverte la scienza, da qui a dieci anni i problemi aumenteranno. Tentiamo di lavorare tenendo presente che dobbiamo essere green dentro, prendendoci cura della nostra casa comune. Perché le nostre scelte sono determinanti per cambiare il nostro futuro. Questo è l’unico appello, l’unico augurio che mi sento di farvi con il cuore in mano”.
Nel suo saluto, preceduto dal Delegato alla Ricerca Nazzareno Capitanio e dal Direttore del Dipartimento di studi Umanistici Sebastiano Valerio, il Rettore, Pierpaolo Limone, ha posto l’accento sulla curiosità che deve animare i giovani ricercatori nell’approccio alla scienza e sul ruolo che riveste la divulgazione scientifica.
Domani 27 novembre, alle ore 17, in diretta streaming sui canali social di Ateneo, è in programma l’incontro conclusivo della Notte dei Ricercatori, dal titolo “Art & Science: quando la Scienza diventa Arte”.