Casa della Genitorialità, conclusa la formazione per operatori, al via le attività e gli spazi di sostegno per la maternità e paternità responsabile e per la crescita sana dei bambini

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BARI – Nell’ambito del progetto La Casa della Genitorialità, promosso dall’assessorato al Welfare e finanziato dalla Regione Puglia attraverso il PON Inclusione (Avviso 4/2016), si è appena concluso il percorso di otto incontri di formazione online, a cura di Save the Children, rivolto agli operatori e alle operatrici del servizio ed esteso alle equipe multidisciplinari dei Consultori, all’ASL, ai servizi sociali municipali della città. L’attività formativa è stata focalizzata su argomenti fondamentali quali la nurturing care framework, la comunità di cura, la genitorialità, la presa in carico integrata e la child safeguarding policy a tutela dei bambini e delle bambine.

In soli due mesi dall’avvio del progetto sono stati presi in carico i primi 12 nuclei familiari vulnerabili, attraverso la segnalazioni dei consultori e dei servizi sociali municipali o per accesso diretto al segretariato sociale.

I laboratori, i momenti formativi, gli spazi di ascolto e le esperienze di confronto tra mamme e genitori sono stati avviati negli scorsi giorni registrando, sin da subito, un’ampia risposta da parte dell’utenza che rivela il forte bisogno di comunità condiviso dalle persone, in particolare in questo periodo di emergenza pandemica.

Tra i laboratori già avviati vi sono quelli montessoriani, teatrali, di pet therapy, fascioteca e pannolinoteca mentre sono in partenza quelli di musica, pilates, danza e gioco-massaggio e gli spazi di sostegno alla genitorialità per fornire strumenti utili alla crescita sana e serena dei bambini e per attraversare le paure e le emozioni che accompagnano la nascita.

“La Casa della genitorialità, promossa per la prima volta nella città di Bari, intende sostenere i neo genitori prima e dopo l’arrivo del neonato rimettendo al centro l’infanzia e la genitorialità, a partire dalle situazioni maggiormente vulnerabili di cui veniamo a conoscenza attraverso i nostri sportelli o le agenzie territoriali alle quali le coppie si rivolgono per richiedere aiuto, riferimenti e sostegno – commenta Francesca Bottalico –. Un progetto di rete importante, che intende accompagnare i genitori e le donne nel passaggio tra ospedali, consultori, servizi sociali, presidi educativi e casa.

In quest’ottica la formazione appena conclusa ha rappresentato un’esperienza positiva, facilitando lo scambio e il confronto tra soggetti del pubblico e del privato sociale in un più ampio quadro di definizione delle competenze, delle responsabilità e delle strategie operative con l’obiettivo di creare un modello integrato di intervento e di presa in carico, adeguato e replicabile.

I destinatari di questa azione sono in primo luogo i genitori più fragili e vulnerabili che sin dai primi mesi di gravidanza vengono affiancati da un’equipe composta da psicologi, educatori, ostetriche, pedagogisti, nutrizionisti e mediatori interculturali con attività itineranti nei presidi del welfare e a domicilio. Un servizio che si affianca alle azioni sperimentali realizzate in questi anni come la prima Casa delle bambine e dei bambini e la rete di servizi a sostegno della genitorialità consolidati in questi anni. Nei prossimi giorni, in quest’ottica lanceremo il tavolo per la prima infanzia”.

La Casa della Genitorialità è gestita dalla rete di partenariato costituita da Fondazione Giovanni Paolo II onlus, Il Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita, Mama Happy Centro Servizi Famiglie Accoglienti, Mamme Contatto, Idee Felicità Contagiosa, con accompagnamento e supervisione di Save the Children. Le attività sono realizzate in rete con i distretti sanitari, i presidi ospedalieri, i consultori cittadini e la rete territoriale delle farmacie, dei servizi socio educativi municipali, La Casa delle bambine e dei bambini e il segretariato sociale cittadino.

Il servizio, rivolto prioritariamente alle donne migranti, senza dimora o in situazione di fragilità sociale ed economica, si pone l’obiettivo generale di ridurre le disuguaglianze promuovendo una nuova cultura della maternità e della genitorialità consapevole. Intende inoltre promuovere una pluralità di obiettivi specifici, tra cui la formazione di un’identità genitoriale positiva, il consolidamento del lavoro di rete – tra agenzie sociali, educative e sanitarie – attraverso interventi multidisciplinari e integrati, la creazione di spazi di ascolto, accompagnamento e mutuo aiuto tra donne, neo genitori e l’intera comunità, anche in forma domiciliare.

Le azioni mirano inoltre a favorire l’integrazione delle giovani mamme migranti e di coloro che sono a rischio di discriminazione ed esclusione sociale e a promuovere una cultura della nascita rispettosa dell’intimità, delle emozioni e dei bisogni affettivi della coppia e del bambino in una logica di città e comunità accogliente, inclusiva e fondata sulle pari opportunità.

Sin dai “primi 1000 giorni” dei bambini e delle bambine, la Casa della Genitorialità ne supporta lo sviluppo psicomotorio e cognitivo, la socializzazione e i percorsi di scoperta, conoscenza e autonomia, coinvolgendo i genitori in percorsi di educazione condivisa, partecipazione attiva al proprio ruolo parentale, miglioramento della relazionalità coniugale, genitoriale e famigliare.

Il servizio offre alla famiglia un rapporto di aiuto concreto, continuo nel tempo, sia pratico sia emotivo, realizzando una molteplicità di attività nelle quattro principali aree di azione. La prima è legata alle consulenze pedagogiche, psicologiche, socio-assistenziali, ginecologiche ed ostetriche, pediatriche, di counselling e allattamento. La seconda area, quella domiciliare, comprende azioni come l’home visiting e post partum, sostegno in ospedale (ove autorizzabile). La terza è centrata sulla realizzazione di laboratori di massaggio infantile, pet therapy, laboratori creativi con il metodo Montessori, arte terapia, yoga, teatro, cinema, letture e musica in pancia, lettura e musica genitori-figli, laboratori nonni-nipoti.

Infine sul versante formativo e promozionale si terranno percorsi inerenti il babywearing (portare in fascia o nel marsupio), pannolini lavabili, giornate pediatriche, incontri con nutrizionista, naturopata, attività socio-culturali, fascieggiate (passeggiate con la fascia), attivazione punti baby and family friendly cittadini.

Al servizio si accede su segnalazione dei servizi sociali territoriali e tramite istanza presentata al segretariato sociale.