SANT’AGATA DI PUGLIA (Foggia) – Già in epoca bizantina Sant’Agata di Puglia venne dotata di una roccaforte militare con funzioni di osservazione e difesa sulla Valle del Calaggio. Passata prima sotto la dominazione longobarda quindi, nella seconda metà dell’XI secolo sotto quella normanna, continuò a svolgere un analogo compito.
Subentrati gli Svevi, durante il regno di Federico II il Castello di Sant’Agata venne incluso fra i castra appartenenti al Regio Demanio. Nell’elenco rientravano le fortezze che per la loro valenza di natura strategica dovevano essere gestite direttamente dalla Curia Regia. Successivamente, seguendo le sorti del Regno di Napoli, il maniero passò prima nelle mani degli Angioini, quindi degli Aragonesi. Durante il regno di Alfonso d’Aragona la struttura venne acquisita dalla famiglia Orsini che, eseguendo alcune modifiche architettoniche lo portarono ad assumere le caratteristiche di una residenza ducale.
Nel 1576 il castello viene acquistato dai Loffredo che a lungo conserveranno la signoria sul paese e che contribuiranno alla sua trasformazione in residenza abitativa. Tali modifiche interessarono sia l’esterno sia gli ambienti interni, al punto che oggi delle antiche vestigia medievali restano soltanto alcuni tratti di mura che un tempo cingevano il complesso. Verso la metà del XIX secolo il castello venne abbandonato sino a quando non venne acquistato dal Comune nel 2000.
La struttura ha una pianta quadrangolare con quattro torrette angolari di forma prismatica o troncoconica ed un ampio cortile centrale. Di notevole interesse artistico ed architettonico è il grande portale in pietra recante il blasone dei Loffredo.
Cosimo Enrico Marseglia