BARI – E’ come se un filo indissolubile unisse i vertici della Puglia, creando un polo dell’arte che deflagherà nel panorama nazionale: la Contemporanea d’Arte di Giuseppe Benvenuto porterà a Bari una ricca retrospettiva del Maestro Renato Guttuso.
Venti opere visitabili dal 7 aprile al 3 maggio: l’esposizione proporrà percorsi che toccheranno l’intera produzione artistica di Guttuso, spaziando da chine a tempere, a olii nei quali la potenza del colore e la padronanza dello strumento pittorico, tipici del Maestro, evidenzieranno il suo eclettismo e la sua unicità.
Sarà un viaggio a diverse velocità, che porterà il fruitore finanche in Egitto per degli appunti di viaggio nei quali si scorgerà la dinamicità, l’innovatività del grande artista.
Con un’attenzione particolare all’inquietudine Guttusiana di un comunista che ha abitato in un voluttuario palazzo settecentesco, basculando tra le lusinghe di una moglie e le vampate di una amante. Sarà proprio quel flusso che animerà il confronto sulla religione che ci condurrà inevitabilmente a riflettere sul mistero inspiegabile di una conversione inaspettata ed inattesa.
Una vita teatrale, come i suoi ridondanti bozzetti nei quali trasfigurare quello che si vorrebbe essere e che, purtroppo, non si è; in un gioco di onirici mutamenti che appariranno nella vita come quella tigre che solca i passi dinanzi una delle mitiche scalinate delle sontuose ville di Bagheria, care al Maestro.
Sensazioni che verranno trasferite in ognuno degli spettatori dai volti colmi di sentimento e di emozione, catturati nelle loro storture e nelle loro inimitabili visioni quasi in pose di picassiana memoria. Soggetti che inevitabilmente si legheranno ai luoghi tanto cari al Maestro quasi da costituire la sua cifra stilistica: i tetti che portano l’arte a toccare il cielo della perfezione perchè, come diceva Renato Guttuso nel 1980, “la pittura è una lunga fatica di imitazione di ciò che si ama”.