LECCE – In occasione della Domenica di Carta, il 10 ottobre p.v., l’Archivio di Stato di Lecce organizza una mostra documentaria dal titolo Sopravvivere, lavorare, resistere. Lotte femminili nel Novecento salentino.
Basata su un’ampia selezione di testimonianze scritte e fotografiche, l’esposizione si propone di illustrare, in una prospettiva di genere, alcuni momenti salienti della storia contemporanea locale.
L’obiettivo è quello di ricostruire il ruolo giocato dalle donne salentine nei cambiamenti intercorsi nella prima metà del XX secolo, periodo cruciale per l’affermazione di una nuova identità collettiva femminile.
Attraverso percorsi tematici e cronologici, si presenteranno vicende individuali e rivendicazioni collettive relative a figure differenti per età, classe e condizione civile, ma accomunate dalla volontà di partecipare attivamente al miglioramento della vita economica, sociale e politica locale, fronteggiando miseria, sfruttamento e dittatura.
La mostra si concentrerà in particolare su tre nuclei centrali: le contestazioni femminili intercorse lungo il primo conflitto mondiale contro la penuria di viveri e contro la guerra; le rivendicazioni avanzate negli anni Trenta dalle tabacchine salentine per l’ottenimento di migliori condizioni lavorative; l’azione di anarchiche, sovversive, comuniste contro il regime fascista, tra le quali risalta Maria Teresa Sparascio, unica donna di origine salentina attiva tra le fila dea Resistenza in Emilia Romagna.
Parteciperanno all’evento la dott.ssa Giovanna Bino (AIPH, Comitato scientifico Gender; Cento Esperte) e della prof.ssa Elena Laurenzi (Storia delle dottrine politiche, Unisalento) .
La mostra, allestita presso la Sala di Studio dell’Istituto, in A. Via Sozy Carafa n. 15, è visitabile previa prenotazione al n. 0832/246788 domenica 10 ottobre, dalle 16:00 alle 20:00. Al fine di rispettare le norme inerenti allo stato di emergenza Covid-19, sono previsti quattro turni d’ingresso, contingentati e limitati a 6 persone. Per partecipare è necessario essere provvisti di Green pass e mascherina. Resta l’obbligo di rispettare le distanze di sicurezza previste e di evitare assembramenti all’interno dei locali dell’Archivio.