ALBEROBELLO (Bari) – La luce di Betlemme nel cuore dei trulli per mantenere accesa la speranza della pace, per conservarne la traccia, grazie all’impegno delle associazioni del territorio e alla sinergia con le istituzioni.
Una luce che, ad Alberobello, la sera del 12 marzo, in un ideale ponte di tregua dagli orrori della guerra, sarà materialmente accesa dalle donne che si occupano degli anziani e degli ammalati della comunità di Alberobello e che provengono dalle nazioni che vivono il dramma del conflitto o che sono vicine ai luoghi della guerra.
Si chiama «Tracce di Pace» ed è l’iniziativa promossa da un gruppo di associazioni di Alberobello, in collaborazione con l’amministrazione.
L’appuntamento (inizialmente previsto per l’8 marzo e poi rimandato causa neve) è alle 17.30, al Belvedere dei trulli, ai piedi del piccolo alberello di ulivo che si trova nella piazza antistante la balconata che si affaccia sulla zona Monti.
Cittadini, esponenti di associazioni, amministratori, si ritroveranno insieme e proseguiranno in una marcia silenziosa fino al Comune, a poche decine di metri, in piazza del Popolo. Lì, la luce di Betlemme sarà accesa dalle donne ucraine, russe, moldave, polacche, georgiane, bielorusse, rumene.
Nei giorni successivi le associazioni e tutta la comunità si impegneranno a mantenere viva la fiamma, affinché non si spenga mai la fiaccola della speranza.
A tutti i presenti sarà donata una candela che potranno accendere con la luce di Betlemme, affinché questa eco di pace possa irradiarsi in tutta Alberobello.
La luce, l’ulivo, la fiammella accesa dalle donne proprio l’8 marzo: non una scelta casuale, ma una volontà condivisa di trasformare i simboli in gesti reali di impegno.
La manifestazione è promossa dall’associazione «Da Betlemme a Gerusalemme» con le associazioni «Pinnacoli», «Amor Loci», «Alberobello Lovers», «Pasqualino Gourmet» le parrocchie del territorio e il gruppo «Scout Alberobello 1».
«Ci auguriamo che questo nostro piccolo gesto sia un messaggio di pace universale che da Alberobello possa arrivare a tutto il mondo.- dice il sindaco Michele Longo – È in occasioni come queste che il senso di comunità si fa ancora più forte e più vero nella assoluta condanna di ogni conflitto, a difesa della libertà. Non a caso era stato scelto l’8 marzo, una giornata dal valore storico e simbolico preziosissimo, perché in tutto il mondo si ricorda il sacrificio di donne che hanno perso la vita nell’esercizio del proprio lavoro. Oggi, il sacrificio di tante altre donne, di bambini e di uomini si ripete dolorosamente davanti ai nostri occhi e ci lascia impotenti. Non abbiamo le parole, ma abbiamo il dovere, con le nostre azioni, di dimostrare, al di là delle ragioni e dei torti di ciascuno, quanto siamo indignati per quello che sta succedendo in Ucraina. Martedì, attraverso le donne che accenderanno la lampada, abbracceremo idealmente tutto il popolo Ucraino augurandoci che, prima possibile, possa rifiorire una primavera di rinascita».
Insomma, quella di sabato 12 marzo sarà una comunità allargata, integrata nel rispetto delle reciproche unicità e dei propri ideali politici, una comunità che si terrà metaforicamente per mano per dire no alla guerra e per affermare che la pace è sempre possibile