BRINDISI – Un concerto, una festa, una serata tra ironia e fusione di generi musicali diversi. Nino Frassica & Los Plaggers Band, anche il nome della tournée è un nonsense: “Tour 2000|3000”, a significare che le repliche di questo suo “spettacolo di memoria musicale” saranno portate in giro per mille anni. Una promessa che confida di mantenere, visto che si tratta di una formula collaudata che dura da vent’anni.
Sabato 26 marzo, con inizio alle ore 20.30, il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi ospiterà un viaggio a cavallo tra concerto e cabaret con i classici della musica e con il tono surreale e strampalato dell’attore e comico messinese, dando vita a una festa folle e divertente. Biglietti disponibili online su https://bit.ly/3Je1d15 e in botteghino dal lunedì al venerdì, ore 11-13 e 16.30-18.30. Il giorno dello spettacolo, ore 11-13 e 19-20.30. Ingresso consentito solo con Green Pass Rafforzato e utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2.
Lo show è un’originale e coinvolgente incursione musicale che Frassica compie sul palcoscenico accompagnato dai Los Plaggers, il cui nome mescola Platters – gruppo storico vocale statunitense – e plagio, una scanzonata band che spazia tra i classici della canzone e della canzonetta. Uno spericolato viaggio alla riscoperta (parodia compresa) del pop italiano condotto da un personaggio televisivo inconfondibile, sei raffinati musicisti (Ivano Girolamo, piano e voce; Natale Pagano, tastiere; Umberto Bonasera, chitarra e voce; Fabrizio Torrisi, sax; Eugenio Genovese, basso; Paolo Bonasera, batteria) e un repertorio monumentale a cui attingere: oltre cento brani, tra tormentoni delle mitiche trasmissioni di Renzo Arbore che hanno portato Frassica a vincere un disco di platino nel 1988 con Discao meravigliao (Cacao meravigliao e Grazie dei fiori bis), sigle d’altri tempi, musiche della pubblicità e tanti classici cult della tradizione popolare italiana, come Viva la pappa col pomodoro e Mamma mia dammi cento lire. Il tutto ovviamente rivisto, corretto e imbandito dalla surreale e dissacrante comicità dell’artista siciliano. Così, Campagna diventa Voglio andare a vivere con i cugini di campagna, Siamo donne si conclude con Donna a Surriento, Neri per sempre e Tuca tuca. Frassica reinventa ogni brano a modo suo, ma partecipa anche in prima persona scatenandosi sui medley dedicati alla musica degli anni Sessanta e Settanta, con omaggi che vanno da Carlos Santana a Lucio Battisti. Il risultato è una grande festa, sublimata da un’atmosfera di complicità e di intesa, resa possibile dall’inesauribile verve comica del travolgente artista siciliano.
«È un concerto musicale con le canzoni più famose del mondo – ha detto Nino Frassica – in una serata nella quale il cantante sono io, il presentatore sono io, l’autore delle canzoni sono io. Il tutto è leggermente toccato e deformato, rimane un concerto contaminato e trasformato in cabaret. Non è prosa, è musica fatta di pezzi ben saldi nell’immaginario comune nella quale io intervengo rovinando in parte ciò che fanno i musicisti e creando anche un rapporto col pubblico. In una serata tocchiamo, anche se non interamente, un’infinità di canzoni per divertirci insieme».
Parte centrale dello spettacolo è il coinvolgimento del pubblico che partecipa trascinato dalla verve comica e dalle invenzioni del protagonista. «Giochiamo molto sulla partecipazione degli spettatori, volontaria o non – ha continuato l’ex frate di “Quelli della notte” – e in effetti nello spettacolo c’è una grande percentuale di improvvisazione, che tuttavia si è contenuta in uno schema pronto, provato, collaudato. La mia comicità nasce da un non rispettare i luoghi comuni, le frasi fatte. Sono una specie di vandalo della parola, ma anche del senso del ragionamento. Giro attorno a parole e ragionamenti strani, lavoro tanto sulla lingua italiana, non solo con il gioco della storpiatura, ma costruendo una logica destinata a far ridere».
Un “concerto improvvisato” che strizza l’occhio agli esordi dell’intrattenitore, quelli legati a doppio filo a programmi cult come Quelli della notte e Indietro tutta!, condito da giochi di parole, umorismo stralunato e calembour che segnano da sempre l’identità artistica dello showman. «Secondo i miei calcoli, fra 980 anni finirò il mio tour – ha concluso Nino Frassica -, ma posso farcela grazie al mio smisurato amore per la musica. La musica in generale fa stare bene, è un elemento fondamentale per tutti noi e vedere il pubblico cantare e accompagnare i nostri medley è già il primo passo per divertirsi. Quindi ho cercato un modo originale per unire musica e comicità. L’idea dello spettacolo musicale in realtà risale a molti anni fa, poi è divenuto un progetto con l’innesto di sei formidabili musicisti, tutti siciliani, di cui io sono la “guast” star». E allora, non resta che “abbattergli” le mani.