MOLA DI BARI – Osservando le piccole cose che si compiono lontano dal centro, si possono fare anche delle grandi scoperte: un giovane artista, una pagina inedita, un repertorio poco praticato. Magari recuperando o ritrovando un più intimo rapporto con la classica e i suoi protagonisti, come accade da ventotto stagioni a Mola di Bari con l’Agìmus. Ed è con questo stesso spirito che l’associazione diretta da Piero Rotolo torna dal 17 settembre all’8 dicembre con otto appuntamenti di musica da camera articolati in varie declinazioni, con la ciliegina del recital di chiusura affidato al coreano Jae Hong Park, vincitore lo scorso anno del Concorso Busoni, una delle competizioni pianistiche più importanti al mondo, dove in passato si è affermata anche Martha Argerich, e l’anteprima con una delle leggende viventi del canto lirico, Grace Bumbry, che dal 13 al 16 settembre terrà una masterclass di canto lirico in collaborazione con Palazzo Pesce. A questi appuntamenti si deve aggiungere la novità assoluta del Festival «Casa van Westerhout» (dall’11 al 20 novembre) dedicato al «genius loci» Niccolò van Westerhout, cui non a caso è intitolato il teatro comunale della città.
Sarà, invece, il Castello Angioino ad ospitare il 17 settembre (ore 20.45) l’appuntamento inaugurale della stagione autunnale, che l’Agìmus propone con qualche giorno d’anticipo sull’equinozio che segna la fine dell’estate. Di scena ci saranno due formazioni da camera nate nelle aule del Conservatorio Nino Rota di Monopoli, il Printemps Trio e il Migama Trio, che con la loro presenza confermano la vocazione dell’associazione intitolata a Giovanni Padovano a farsi ogni anno vetrina per i nuovi talenti della scena musicale, con particolare attenzione alle promesse pugliesi, in un proficuo rapporto di collaborazione con i Conservatori e gli istituti musicali della regione.
Seguirà il 25 settembre (ore 20), sempre nel Castello Angioino, il recital di due concertisti pugliesi già affermati e dalla carriera internazionale, Nicola Fiorino (violoncello) e Filippo Balducci (pianoforte), invitati a rendere omaggio con un programma particolarmente raffinato ai compositori francesi Camille Saint-Saëns e Cesar Franck, nonché ad un autore meno noto ed eseguito nelle sale da concerto, il messicano Manuel Ponce.
Il 1° ottobre (ore 20.45), nel Teatro van Westerhout, ci sarà anche il ritorno dei fratelli Aurelio e Paolo Pollice, due virtuosi del pianoforte a quattro mani che rileggono il melodramma in modo originale e coinvolgente, nel caso specifico di Puccini con l’esecuzione di alcune celebri pagine da «Manon Lescaut», «La bohème», «Tosca», «Madama Butterfly» e «Turandot». Mentre ad altri due mostri sacri del teatro d’opera, Rossini e Mozart, messi a confronto come se il primo fosse l’incarnazione del secondo, è dedicato lo spettacolo musicale «Centoquarantuno» scritto e diretto da Michele de Candia, che il 9 ottobre (ore 20), al Teatro van Westerhout, se ne fa interprete in scena suonando anche lui il pianoforte a quattro mani col compagno d’avventura Vito Cofano.
I rapporti tra musica e danze popolari, da Bartók a Piazzolla, saranno, invece, al centro del concerto cui il 15 ottobre (ore 20.45) darà vita il Trio Rospigliosi composto dalla flautista giapponese Rieko Okuma, dal chitarrista Lapo Vannucci e dal pianista Luca Torrigiani, prima del ritorno al melodramma il 5 novembre (ore 20.45) e, in replica, il 6 novembre (ore 19.30) con la riduzione di «Cavalleria Rusticana» di Mascagni nel racconto musicale di Cristian Levantaci e dell’Orchestra Ico Suoni del Sud diretta da Benedetto Montebello. Tra l’altro, saranno sempre l’Orchestra dauna e il direttore Montebello ad affiancare il 3 dicembre (ore 20.45), nella chiesa del Sacro Cuore, il pianista Piero Rotolo nel progetto «Laboratorio Beethoven» dedicato all’influenza esercitata dalla Fantasia corale sulla Nona Sinfonia, penultimo appuntamento prima del gran finale dell’8 dicembre (ore 19.30), al Teatro Ven Westerhout, con Jae Hong Park, nella cui interpretazione si ascolteranno musiche di Schumann, Skrjabin e Franck.
La programmazione, tuttavia, non si esaurisce con gli appuntamenti concertistici, ma comprende una serie tratta di attività che confermano la vocazione dell’Agìmus a stringere ulteriormente il vincolo tra esecuzione musicale e divulgazione, con l’obiettivo di rendere l’esperienza musicale un ulteriore mezzo di interpretazione della storia e della cultura dell’umanità. La stagione autunnale verrà, infatti, completata dagli incontri riservati al mondo della scuola (matinèe-concerto), dagli OpenConcert (piccole finestre musicali dedicate al debutto di alcuni fra i migliori studenti segnalati dai Conservatori) e dalla masterclass alla quale darà vita la cantante statunitense Grace Bumbry dal 13 sino al 16 settembre, giorno in cui al Teatro van Westerhout (ore 19.30) l’artista riceverà nel corso di una cerimonia in suo onore le chiavi della Città dalle mani del sindaco Giuseppe Colonna.