BRINDISI – La stagione del Teatro Verdi di Brindisi comincia con una prima assoluta nazionale. Lunedì 5 novembre (ore 20.30) arriva il maestro Peppe Vessicchio per dirigere il suo ensemble «I Solisti del Sesto Armonico»e spiegare, tra un brano e l’altro, che «La musica fa crescere i pomodori», titolo prestato al concerto dal suo saggio pop autobiografico.
Al fine di consentire un più comodo afflusso in biglietteria, lo sportello al pubblico sarà aperto in via straordinaria anche sabato 3 e domenica 4 novembre, dalle 11 alle 13 e dalle 18.30 alle 20.30 (lunedì, giorno dello spettacolo, dalle 11 alle 13 e la sera a partire dalle 19). Info 0831 562554.
Uno spettacolo originalissimo nel quale il direttore, volto-simbolo del Festival di Sanremo e della televisione, firma un originale viaggio musicale spaziando dalle arie di Vivaldi alle hit fusion dei «Weather Report» alle colonne sonore da film di Ennio Morricone, dalla musica senza tempo di Domenico Modugno alle canzoni di Sanremo che hanno consegnato Vessicchio alla storia del Festival, fatta di 24 anni di frequentazioni e collaborazioni di riguardo (Zucchero, Gino Paoli, Elio e le storie tese, giusto per citarne alcuni).
La musica si fonde con le immagini create da un’artista della sabbia, Simona Gandòla, che disegna sul suo tavolo luminoso scenari e paesaggi sognanti, un controcanto magico riflesso su uno schermo di proiezione che gioca con la musica, le gestualità, il buio e le luci creando emozioni di stupore e magia. La storia che il Maestro racconta è invece quella delle sue ricerche sulle proprietà neurologiche della musica. Quella di Mozart, ad esempio, fa miracoli, nel senso che «è provato – ha spiegato Vessicchio in una recente intervista – che ascoltandola le mucche fanno più latte, i pomodori crescono più rigogliosi. L’equilibrio meraviglioso della levità mozartiana influenza la materia, mette ordine nei disordini che determinano alcune malattie».
«Dirige il maestro Peppe Vessicchio»: a Sanremo è la frase iconica del Festival. A Brindisi approda uno spettacolo unico nel suo genere, in grado di mescolare la storia della musica con quelli che lui stesso definisce i «trattamenti non convenzionali di musica armonico-naturale». «La musica non è solo stimolo cerebrale – ha sottolineato –, essa ha la capacità di entrare nel fondo di noi. Può parlare alle nostre cellule e con una parte di noi che non conosciamo. E quando gli armonici si combinano in modo naturale, la musica ci infonde benessere».
È questa la visione che insegue Peppe Vessicchio e che costituisce la base dei suoi esperimenti non solo sulla terra, ma anche sul vino (nel 2016 il Maestro è approdato infatti a «Vinitaly»): il libro prima, ora il concerto, nascono da un’esperienza reale che ha visto Vessicchio e un agricoltore impegnati in un esperimento inteso a sostenere un’intera coltivazione di pomodori in serra solo e unicamente attraverso la musica. Il direttore sale sul palcoscenico con il suo papillon multicolor per raccontare come, nel corso di questi esperimenti, sia emerso che le piante non reagivano ad esempio alle note di Beethoven ma solo a quelle di Mozart, e che non era la musica classica in sé a produrre effetti ma lo era nello specifico quella composta dal Genio di Salisburgo.
La realtà che ci circonda, sostiene il compositore e arrangiatore napoletano, è fatta di suono e anche l’uomo è un “prodotto frequenziale”: per questo l’armonia musicale è legata a doppio filo all’armonia della vita. «Il bosco – ha chiosato Vessicchio – è un esempio di armonia perfetta, un luogo che si autoregola attraverso una serie di organismi vitali, un luogo in cui ci si può immergere e uscirne rigenerati».
Si comincia alle ore 20.30
Durata spettacolo: un’ora e 30 minuti senza intervallo