L’amore “sfocato” di Romeo e Giulietta fa tappa al Verdi di Brindisi

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BRINDISI – Nuovo appuntamento della terza edizione del Brindisi Performing Arts, festival di arti performative d’inclusione sociale, organizzato da AlphaZTL Compagnia d’Arte Dinamica del coreografo Vito Alfarano, che domenica 9 ottobre, sipario ore 18, farà tappa nel Nuovo Teatro Verdi di Brindisi con lo spettacolo “Romeo e Giulietta 1.1 (La sfocatura dei corpi)”, un grande classico rivisitato in chiave moderna dalla Compagnia Zappalà Danza. Biglietti disponibili online sulla pagina rebrand.ly/RomeoGiulietta e presso il botteghino del Teatro, aperto fino a sabato 8 ottobre tutti i giorni dalle ore 17 alle 19, domenica 9 ottobre dalle ore 17 alle 18. Costo euro 10,00.

 

Il BPA è la celebrazione delle diversità e della loro importanza per la realizzazione di una società più sensibile, attenta ed inclusiva. È un festival che si lega al territorio, che lo racconta, lo promuove al pubblico attraverso visite guidate che precedono ogni performance. Da quest’anno il BPA è un festival “diffuso” nella provincia di Brindisi. Il calendario prevede, infatti, spettacoli nei comuni di Brindisi, Mesagne, Torre Santa Susanna, Ceglie Messapica, Fasano e Carovigno. L’obiettivo è di mettere in rete il territorio nell’ottica di veicolare, attraverso la danza, il teatro, la musica, il circo contemporaneo e tematiche di rilevanza sociale.

 

Lo spettacolo è una riproposizione di Romeo e Giulietta che non vuole “parlare” d’amore ma essere un atto d’amore verso la vita. Roberto Zappalà con questo lavoro dà avvio al progetto “Antologia”, con cui recupera i lavori che hanno lasciato un segno nella costruzione della sua linea coreografica determinando una riflessione sul passato e sul futuro. “La sfocatura dei corpi” era il titolo del Romeo e Giulietta del 2006, una revisione che è anche e soprattutto un rinnovamento. Cosa ci fa sentire sfocati, quando ci sentiamo sfocati? Tecnicamente la sfocatura è una questione di distanza. La distanza tra il centro focale dell’obiettivo e “l’oggetto” inquadrato; se questa distanza è inferiore o superiore ad una certa misura, l’oggetto risulta sfocato. Riportando tutto ai due amanti di Verona ci sentiamo sfocati quando “percepiamo” che la distanza tra noi e il mondo, tra noi e l’amato non è quella giusta; quando siamo, ci sentiamo, crediamo di essere, troppo vicini o troppo lontani. Siamo tutti Romeo e Giulietta. Nella versione 1.1 il coreografo sposta la propria messa a fuoco concentrandola più che sulla coppia di innamorati, sulla loro individualità di esseri che vivono singolarmente un disagio soprattutto sociale. Nelle note vicissitudini shakespeariane si arriva all’amore sublimato dalla morte (e viceversa); la versione 1.1 vuole riflettere e al contempo “ribellarsi” ad un tempo storico (oggi) nel quale la pulsione di morte è sublimata solo da se stessa e contrapporle passione e rispetto nei confronti della vita.