BARI – Questa mattina alcuni ragazzi e ragazze della sezione di Bari dell’Associazione italiana persone down hanno provveduto a recuperare delle eccedenze alimentari all’interno del mercato comunale di Japigia Santa Chiara. L’iniziativa è promossa nell’ambito del progetto “Bari Social Food” dall’assessorato al Welfare realizzato da APS Farina 080 onlus, dalla cooperativa sociale C.A.P.S., dall’associazione di solidarietà sociale Rogazionisti Cristo Re onlus e da C.I.F.I.R. onlus.
Ogni martedì, infatti, accompagnati da alcuni educatori specializzati, i ragazzi raccolgono gli alimenti invenduti dai banchetti mercatali per poi consegnarli allo sportello Caritas della parrocchia San Francesco d’Assisi, una delle sette antenne territoriali coinvolte nel progetto comunale che beneficia di infrastrutture in grado di contenere maggiori volumi di cibo da conservare correttamente prima della redistribuzione.
Si tratta di un’azione specifica coordinata dall’associazione Farina 080 onlus, impegnata dal 2014 nell’attuazione del progetto Avanzi Popolo 2.0 che ha permesso di disegnare un nuovo modello di contrasto allo spreco attraverso la moltiplicazione delle iniziative di sensibilizzazione e attivazione sia a Bari che in provincia.
Il progetto Bari Social Food, finanziato dalla Regione Puglia, mette a sistema tale approccio permettendo così il raggiungimento di importanti risultati come, ad esempio, le oltre 200 donazioni di cibo eccedente per un totale di circa 8.500 kg di prodotti recuperati (fra cui latte, dolciumi, bevande, etc.), attraverso il coinvolgimento di 13 donatori e 20 enti beneficiari.
Nei giorni scorsi, inoltre, sono terminati tre corsi di formazione nelle scuole “Aristide Gabelli” e “Giuseppe Ungaretti” che hanno consentito a 85 alunni di approcciare al tema del contrasto allo spreco attraverso incontri dedicati alla sostenibilità ambientale, al commercio equo e solidale e alla promozione di corretti stili di vita.
“Il nostro impegno sul contrasto allo spreco alimentare attraverso il programma Bari Social Food continua e diventa generativo sviluppando molteplici azioni di cittadinanza attiva e welfare di comunità – ha dichiarato l’assessora al Welfare Francesca Bottalico che questa mattina ha partecipato alla raccolta -. Oggi, in particolare, abbiamo accompagnato il gruppo dei ragazzi e delle ragazze dell’associazione e gli operatori di Farina 080 durante la racconta settimanale nel mercato di Japigia. Per noi un valore aggiunto all’intero progetto che permette di promuovere esperienze solidali rivolte alle persone più fragili grazie al protagonismo di ragazzi e ragazze con bisogni speciali, che fruiscono ordinariamente del sistema di welfare. A loro, all’AIPD, agli operatori mercatali e ai volontari va il nostro ringraziamento perché rendono possibile il funzionamento di questo sistema connettendo in modo virtuoso il mondo del profit, del non profit e la società civile in un’ottica di comunità educante”.
“Questa iniziativa si inserisce nel percorso di costruzione di un modello innovativo di recupero e distribuzione di eccedenze alimentari che punta a rafforzare il ruolo di sette antenne territoriali in diversi quartieri della città, quali gli sportelli della Caritas, enti no profit e associazioni – ha spiegato il presidente di Farina 080 Antonio Scotti -. Queste, infatti, hanno la possibilità di connettersi con una rete di commercianti più larga e di rafforzare le forme di collaborazione con soggetti non tradizionalmente legati al welfare ma che hanno voglia di impegnarsi in forme di responsabilità sociale e costruzione di corretti studi di vita.
Tale impostazione nasce dall’esperienza positiva di Avanzi Popolo 2.0, un progetto di lotta allo spreco nato nel 2014 e mediante il quale l’associazione ha potuto recuperare oltre 73mila chili di cibo costruendo circa 200 forme di collaborazione tra imprese e soggetti impegnati nel contrasto alla povertà. Grazie a Bari Social Food tale approccio ha potuto impiantarsi in una scala cittadina più capillare e con un investimento importante anche sul piano infrastrutturale a servizio delle antenne di quartiere, cui è stato possibile donare, a secondo delle esigenze, frigoriferi, congelatori, scaffalature e contenitori isotermici”.