NARDO’ (Lecce) – La tradizione presepiale nel Salento è ancora viva nelle abitazioni private e nelle chiese, senza differenziazione d’età e di censo. Molti Comuni organizzano anche edizioni del presepe vivente, che continuano a destare l’interesse e la partecipazione dei locali e dei turisti.
Anche quest’anno tra le diverse rappresentazioni si segnala, per il grande livello qualitativo, quello allestito nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Nardò, a cura della confraternita.
Ogni anno, ed ormai da 47 anni, la comunità, in originali e mai ripetitive raffigurazioni presepiali, esibisce il suo nutrito gruppo statuario inserito in un contesto tradizionale di grande effetto scenico per adulti e bambini.
Le statue che formano il presepe sono opera del più valido cartapestaio leccese degli ultimi decenni, il maestro Antonio Malecore, ultimo esponente della celebre bottega ancora attiva sino a qualche decennio fa nel cuore della Lecce antica.
Undici figure a tutto tondo, di grandezza proporzionatamente ridotta (la più alta è di circa 120 cm), colorate a pennello, dal peso alleggerito grazie alla struttura impagliata: Maria, Giuseppe, il Bambino con la mangiatoia, il pastore in ginocchio, l’umile contadina con il cesto di mandarini, il pifferaio, i tre Magi, un altro pastore col suo gregge e l’angelo in cima alla grotta che annunzia al mondo la lieta Novella.
In questa 47.a edizione si è voluto impreziosire la già ricca rappresentazione con elementi che possono sembrare decorativi, invece rivestono significati importanti, e aggiungendo un altro gruppo formato da una coppia di angeli musicanti. Realizzati su commissione di devoti dal giovane sannicolese Davide Di Vetta, le due figure fanno pendant con il pastorello che suona il piffero, anche questo al cospetto del Bambino, rendendo celestiale l’umile luogo e riuscendo ad incantare chiunque osserva, invitando al ricordo di quell’evento portentoso.