Lunedì 27 marzo “Baldus” di Teofilo Folengo per “I racconti delle venti” con Paolo Panaro all’auditorium Vallisa

96

BARI – Paolo Panaro presenta in forma di spettacolo il «Baldus» di Teofilo Folengo (1491-1544), uno dei massimi esponenti di quella «poesia maccheronica» che rappresentò una innovativa, per quanto parziale, emancipazione del linguaggio poetico dalla lingua latina. L’appuntamento è per lunedì 27 marzo (ore 20), nell’auditorium Vallisa di Bari, nell’ambito del progetto «I racconti delle venti», ciclo inserito nella stagione teatrale della compagnia Diaghilev per celebrare il patrimonio dei capolavori della letteratura mondiale di tutti i tempi.

La storia comincia a Parigi dove da ogni parte del mondo convergono i più valorosi cavalieri per partecipare a un torneo bandito dal re di Fraricia. Guidone da Mentalbano e Baldovina, figlia del re, innamoratisi l’uno dell’altra, fuggono insieme, attraversano le Alpi e giungono nel paese di Cipada, a due passi da Mantova. Qui sono accolti da un contadino, Berto Panada. Baldovina resta nella casa ospitale, Guidone parte. E nasce Baldo, che viene allevato da Berto. Il fanciullo dimostra subito tendenze bellicose. Ma queste sue inclinazioni si contaminano con l’ambiente contadino in cui è educato.

Passano gli anni, Baldo cresce e s’intruppa con i bravacci dei paese. Ha preso moglie e vive alle spalle di Zambello, figlio di Berto Panada. Zambello chiede aiuto a Tognazzo, un ricco villano proprietario di terre che sa di legge. Tognazzo e Zambello corrono in città per denunciare Baldo e tendergli una trappola. E Baldo, quando viene invitato a recarsi a Palazzo per assumere il comando delle milizie della città, viene sopraffatto dalla moltitudine e messo in prigione dopo una feroce battaglia. Allora si muove Cingar, il più fedele amico di Baldo, che con le sue beffe, i suoi imbrogli e le sue violenze compie la propria vendetta su Tognazzo e sul povero Zambello. Così Cingar libera Baldo di prigione e i due amici partono all’avventura, diretti nella terra dei mori. Ma sulla nave che li trasporta vengono in contrasto con un gruppo di pastori. E ancora una volta Cingar tirerà a quei malcapitati una crudele beffa, la sua più famosa beffa.

Il ciclo «I racconti delle venti», programmati, per l’appunto, alle ore 20, proseguirà con «Memorie di Adriano» di Margherite Yourcenar (17 aprile) e «Il viaggio di Ulisse» da Omero (24 aprile) per concludersi con «Perros d’España» di Fabrizio Dentice (12, 13 e 14 maggio).

Prenotazioni al numero 333.1260425. Biglietti online sul circuito Vivaticket.