Punta Palascia non è solo la dimora di un faro, non è un punto segnato sulla cartina del Salento, nè tantomeno meta turistica stagionale.
Punta Palascia, con il suo faro a strapiombo sul mare e il ripido sentiero che lo separa dalla strada che collega Otranto a Santa Cesarea Terme, è luogo di ristoro e meditazione, dove rifugiarsi nei giorni in cui il sole dell’estate accorcia il respiro e dove correre a festeggiare la natura che si risveglia a primavera, mentre in autunno e in inverno diventa il rifugio dei nostalgici e dei sognatori, ma non solo: Punta Palascia è luogo di ricordo e poesia, musica e silenzi di fronte all’infinito del mare che abbraccia il cielo.
Da Lecce si arriva in circa 30 minuti, il tragitto è caratterizzato dal verde della macchia mediterranea a destra e dall’azzurro del mare a sinistra, volendo fare un coast to coast, si può scegliere di percorrere la litoranea, soffermandosi a visitare le località come San Foca, Roca, Torre dell’Orso e Porto Badisco.
Ciò che rende Punta Palascia un luogo unico, è la sua collocazione: si tratta infatti del punto più a est d’Italia e ciò fa sì che ogni 31 dicembre, in molti si ritrovano per veder sorgere il primo sole dell’anno.
Il faro, ristrutturato di recente, è tutelato dalla Commissione Europea, come simbolo del Capo D’Otranto.
L’attenzione che l’intera Comunità Europea ha riservato a questo luogo ha inoltre consentito la fondazione del Museo Multimediale del Mare, prezioso strumento di tutela e divulgazione scientifica che consente ai turisti e ai più giovani di conoscere e apprezzare la flora e la Fauna del Salento.
Coloro che avranno la voglia di avventurarsi lungo il sentiero, ripido, ma non impervio e relativamente breve, troveranno punti di ristoro da cui godere del panorama e riposare prima di rimettersi in cammino, ma lo sforzo, seppur piacevole, sarà ripagato dall’accesso alla terrazza del faro e dalla vista che si gode: Jonio e Adriatico che si prendono per mano nella loro eterna danza.
Tutto intorno solo pace, silenzio e il profumo di una natura esuberante e forte.
di Claudia Forcignanò