NARDO’ (Lecce) – Se vedi il mare sei già dentro il paesaggio. Avrai scarpe sporche di terra rossa, il verde negli occhi e non mancherà ispida pietra ovunque. Porto Selvaggio è bellezza che spezza il fiato e blocca il respiro. 1100 ettari lungo 7 chilometri di costa del Comune di Nardò (Le) segnati a nord da Torre Uluzzo e a sud da Torre dell’Alto: custodiscono siti archeologici ritenuti preziosi dalla comunità scientifica internazionale nello studio di uno dei passaggi più importanti della preistoria europea, quello della transizione da uomo di Neanderthal a Homo sapiens. È qui che Dario Muci ed Enza Pagliara, musicisti e ricercatori di tradizioni orali, hanno immaginato una rassegna di concerti e passeggiate culturali, per ritrovarsi all’aria aperta, nella pineta, sui prati, tra le Torri e il mare di Nardò, all’ora del tramonto, trasformando questo iconico luogo di Puglia in un palcoscenico a cielo aperto dove l’esperienza dell’ascolto coinvolge lo spettatore in modo immersivo e lo riconnette al paesaggio.
Con quattro appuntamenti musicali in acustico sempre preceduti da percorsi nella natura alla scoperta della storia del Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, torna in scena a Nardò (Le) dal 12 luglio al 31 agosto 2023 NAUNA FESTIVAL – II edizione. Organizzato da Nauna Cantieri Musicali e Museo della Preistoria di Nardò, con il sostegno dell’assessorato al Parco e dell’assessorato alla Cultura del Comune di Nardò, rientra nel programma di iniziative, eventi e servizi di valorizzazione ambientale e culturale nell’area del Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, dal titolo “Discovery Porto Selvaggio”.
Il programma di Nauna Festival prende avvio mercoledì 12 luglio, al Pianoro di Serra Cicora, uno dei nodi essenziali del Distretto della Preistoria di Nardò, con il Duo Calixtinus, specializzato in repertori medioevali ed extraeuropei, composto da Giovannangelo de Gennaro, canto, viella, fiati, tamburi a cornice, e Nicola Nesta, oud, liuto medievale, saz, naqqara. In “ONDAS – Il canto dell’amato” presenta un programma di canti e composizioni strumentali che pongono in connessione le musiche del medioevo europeo e le tradizioni del vicino oriente.
Martedì 25 luglio, sarà la volta di “CALÒMA – Canti di rondini, sirene e marinai”, di Dario Muci, voce, chitarra, ed Enza Pagliara, voce, tamburi, con Gianluca Longo, mandolino, mandola: ripropongono un repertorio di musiche e canti dimenticati, per voci e plettri, che unisce la ricerca alla riproposta. Scenografia sarà la Cava Messapica (nei pressi della Baia di Porto Selvaggio), affascinante location nella zona denominata “La Lea” dove sopravvivono i resti di un’antichissima cava di blocchi monolitici.
Sabato 12 agosto sulla Costa ti li Scianuli, arido tratto di ruralità salentina immerso nella morbidezza del mare, si staglierà un pianoforte. Sarà William Greco a farlo suonare con il suo “PIANO SUITE”, un viaggio musicale in cui composizione e improvvisazione si intrecciano, in un concerto contenente brani originali, composizioni classiche e momenti di pura creatività.
Chiusura giovedì 31 agosto a Torre dell’Alto, ubicata a circa 50 metri sul livello del mare, su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare. Qui troverà scena “ETERNA ETÀ”, con la voce di Marco Alemanno, Marco Schiavone al violoncello e Samuel Mele a oud e ney. Un viaggio nel tempo attraverso i millenni, che unisce ai versi senza tempo di autori come Saffo, Lucrezio, Emily Dickinson o Arthur Rimbaud, il fascino arcaico e misterioso di un tessuto sonoro che spazia dalla musica mediterranea e mediorientale fino a Bach.
Gli eventi del Nauna Festival si svolgeranno in maniera acustica, immersi nella natura, in un ambiente puro, senza alcuna fonte artificiale di luce e di suono, dove la musica acustica si arricchisce esclusivamente dalle sonorità della natura.
Ciascuno evento prevede un raduno dei partecipanti sul luogo dell’evento alle ore 17.30 per una camminata a cura del Museo della Preistoria di Nardò. La direttrice, Filomena Ranaldo, illustrerà gli aspetti naturalistici, archeologici e culturali, nonché lo studio di uno dei passaggi più importanti della preistoria europea.
La partecipazione è libera e senza prenotazioni.
Consigliati: scarpe comode, bottiglietta d’acqua, spray anti zanzara, cuscino o asciugamani per sedersi.
“Sentiamo ancora forte la ricerca, da parte del pubblico, di occasioni di Bellezza” dicono i direttori artistici Dario Muci e Enza Pagliara. “E la Bellezza, al Nauna Festival, non manca: il patrimonio paesaggistico di Porto Selvaggio diventa lo scenario entro il quale far vibrare le parole, i suoni e i volti di ospiti, artisti, visitatori, indigeni e turisti. Già nella prima edizione, lo scorso anno, abbiamo avuto una restituzione di emozioni incredibile da chi ha partecipato, sia chi conosceva già quel luogo immenso che chi lo scopriva per la prima volta.
Per noi è un polmone amplificatore di sensazioni e, nel caso specifico, della forza comunicativa dei preziosi artisti che abbiamo la fortuna di ospitare. Con Porto Selvaggio siamo nello spettacolo”.
NAUNA CANTIERI MUSICALI
Da Empurium Nauna, antico nome di Santa Maria al Bagno, è un’associazione culturale ed etichetta discografica indipendente nata con il fine di pubblicare sia documenti etnomusicali sia opere di riproposta più complesse che coniugano la meticolosa cura dei repertori con un progetto artistico originale. Si occupa di preservare e valorizzare le tradizioni popolari e la cultura orale del territorio attraverso la documentazione delle fonti e la rielaborazione delle stesse. Nauna produce “Barberia e canti del Salento vol.2” di Dario Muci e Antonio Calsolaro; nel 2018 “Marea” di Enza Pagliara e Dario Muci, e “Canti narrativi a Nardò” delle Sorelle Gaballo. Nel 2020 pubblica “Suddissimo – Omaggio a M.Salvatore e A. Doriani” e realizza la ricerca sul campo con il Coro Popolare di Terra D’otranto. Nel 2021 è impegnata alla realizzazione del disco “A te sarò per sempre” di Miro Durante e pubblica sulle piattaforme digitali i primi due volumi dedicati alla Barberia, la musica delle sale da barba nel Salento. Con Moscara Associati e Nostos Produzioni progettano un “viaggio, un documentario e un libro fotografico” dal titolo Sulla via Francigena il cammino degli Asini Dotti.
IL MUSEO DELLA PREISTORIA
Il Museo della Preistoria di Nardò, diretto da Filomena Ranaldo, è situato nell’ex convento di Sant’Antonio di Padova. Al suo interno sono esposti e studiati i reperti ritrovati durante le ricerche archeologiche condotte dagli anni sessanta nel Parco naturale regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano. Le collezioni raccontano la storia di questa parte del Salento a partire da circa 70 milioni di anni fa, per proseguire con le frequentazioni delle tante grotte e ripari da parte dell’uomo nel corso del Paleolitico, della costruzione della necropoli sul pianoro di Serra Cicora durante il Neolitico e delle strutture fortificate nell’Età del Bronzo. Tale patrimonio rende il Parco un contesto unico che consente di ricostruire i cambiamenti ambientali e culturali avvenuti nel corso dei millenni, così come la trasformazione dei paesaggi organizzati da Homo neanderthalensis prima e da Homo sapiens poi, a partire da almeno 150.000 anni fa.