MONOPOLI (Bari) – Sarà il super trio jazz guidato dal pianista americano Brad Mehldau, con Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria, ad inaugurare il 17 luglio (ore 21), alla Masseria Spina (dove c’è il tutto esaurito), la diciannovesima edizione del Ritratti Festival di Monopoli diretto da Antonia Valente, che sino al 3 agosto proporrà una serie di appuntamenti sul tema «fermare il tempo».
Definito dal New York Times il pianista jazz più influente degli ultimi vent’anni, Mehldau, che nel 2019 era stato ospite del Festival Ritratti in versione solo, è stato nominato tredici volte ai Grammy Awards, dove ha trionfato nel 2019 con «Finding Gabriel», ritenuto il miglior album strumentale di jazz. Un disco contenente dieci brani ispirati al Vecchio Testamento suonati con diverse formazioni, cui è seguito nel 2021 «Jacob’s Ladder», una riflessione sulle Sacre Scritture e la ricerca di Dio attraverso una musica ispirata al prog rock.
Protagonista assoluto della scena jazz internazionale, ma con molti punti di contatto col mondo della musica classica (il jazz è arrivato dopo la scoperta di Thelonious Monk, Oscar Peterson e Bill Evans), Mehldau ha dato alle stampe ad inizio anno ad un omaggio ai Beatles intitolato «Your Mother Should Know», album solista registrato nel settembre 2020 alla Philharmonie di Parigi.
Ma è nel classico trio che secondo molti l’identità e la missione artistica di Brad Mehldau si esprimono al meglio, pur avendo il musicista manifestato e coltivato nel tempo interessi diversi. Mehldau ha esplorato forme di ispirazione accademica collaborando con orchestre sinfoniche e cantanti liriche e, sul versante opposto, suoni più moderni con l’adozione di tastiere e altri strumenti elettronici. Ha suonato con monumenti del jazz come Charlie Haden, Pat Metheny, John Scofield, Lee Konitz, Charles Lloyd, Wayne Shorter, ma anche con artisti di diversa estrazione artistica come Willie Nelson e Chris Thile. E ogni volta ha saputo calarsi perfettamente in universi sonori apparentemente lontani ma in realtà ben compresi in un universo musicale totalizzante. Centrale resta in ogni caso la produzione per piano solo, musica emozionante quanto complessa, in cui l’improvvisazione del jazzman si coniuga con monumentali architetture di matrice classica. Una produzione documentata da una lunga serie di dischi, l’ultimo dei quali, per l’appunto, contiene una rilettura delle canzoni dei Beatles.
Dunque, partendo dai ritmi sincopati del più innovativo linguaggio sonoro del Novecento, il Ritratti Festival sceglie di «fermare il tempo» declinandolo con la musica in varie accezioni. La dimensione che scorre verrà, infatti, esplorata anche come ossessione per la giovinezza dell’icona pop Michael Jackson con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese diretta da Roberto Molinelli (20 luglio, Masseria Spina), mentre con «Storia di un soldato» di Stravinskij si toccherà il mito di Faust e del tempo venduto al diavolo (22 luglio, Palazzo Palmieri). Verrà anche estesa la dimensione dello spazio col pianista Emanuele Arciuli e il suo omaggio di gruppo a Lou Harrison, William Duckworth e altri autori contemporanei attenti al tema (25 luglio, Chiostro di Palazzo San Martino). Prevista, inoltre, una finestra sul tempo didascalico col progetto «Clocks», ensemble con Stephanie Gurga (pianoforte e clavicembalo) e Antonia Valente (pianoforte) affiancate dal Quartetto Albéniz de Prosegur di Madrid (27 luglio, Chiostro di Palazzo san Martino).
La pianista Viviana Lasaracina eseguirà la suite «Goyescas» di Enrique Granados (29 luglio, Chiostro di Palazzo san Martino), mentre un ensemble di tredici percussioni e due pianoforti celebrerà le complesse poliritmie di Frank Zappa con «All You Can Beat» (1° agosto, Masseria Spina). Chiusura con «Cineritratti» e la sonorizzazione del film muto «Seven Chances» di Buster Keaton (3 agosto, Roof Garden del Teatro Radar).
A completare il programma, il nuovo progetto «Ritratti Exhibit», un ciclo di esposizioni d’arte diffusa in collaborazione con Doppelgaenger di Antonella Spano e Marina Bastianello Gallery, «Trovare il Tempo», incontri di approfondimento sui temi del festival con diversi ospiti e la direzione dall’esperto in materia, Nicola Pedone, visite guidate nel centro storico e il laboratorio «Ritratti Kids» diretto da Andrea Gargiulo.
Inizio concerti ore 21.