BARI – Gran finale, a Bari, per Confini Labili, la rassegna organizzata e promossa dal centro interculturale Abusuan in collaborazione con l’associazione culturale Radicanto nell’ambito dell’avviso pubblico comunale “Le due Bari – Quartieri uniti nella cultura” a cura dell’assessorato alle Culture e finanziato dalla direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura (MiC). Un programma di eventi che, a partire dalla metà di luglio, ha rappresentato un vero e proprio tour della città attraverso cinque quartieri, nell’ottica del superamento di qualsiasi confine tra centro e periferia e all’insegna di laboratori con le comunità e show dal vivo, tra musica, spettacolo e comicità.
Dopo le tappe di San Pio, Mungivacca, Torre a Mare e Carbonara, venerdì 25 agosto a partire dalle 20.30 nell’Arena della Pace del quartiere Japigia il cartellone si chiude con l’anteprima nazionale dello spettacolo Malarazza dei Radicanto accompagnati dalla straordinaria voce toscana di Ginevra Di Marco e dalle tastiere di Francesco Magnelli. Un vero e proprio caleidoscopio sonoro dove si alterneranno ballate, canzone d’autore, world music con armonie di matrice jazzistica, musica popolare. Il marchio di fabbrica dei Radicanto riluce nelle venature vocali di Ginevra Di Marco e Maria Giaquinto, sorrette dai timbri percussivi di Francesco De Palma, dalle tastiere di Francesco Magnelli, dalle corde intrecciate di Giuseppe De Trizio e Adolfo La Volpe, dal sax di Claudio Carboni e dalla fisarmonica di Giovanni Chiapparino. Il risultato è una performance musicale d’impatto, votata al ritmo, alla melodia e alla memoria di quella storia non ufficiale che non smetterà mai di insegnarci il futuro. A seguire, il concerto inanteprima nazionale della cantante barese Rosapaeda accompagnata dal dj reggae Mimmo Superbass: uno spettacolo di forte impatto sonoro, che vede la voce di Rosapaeda trascinare il pubblico su basi reggae e drum ‘n bass, armonizzando canzoni della tradizione su ritmi moderni. Pizziche e tarantelle assumono un linguaggio attuale conservando la loro intrinseca natura di danza e di rito sociale.
Volgerà così al termine la prima edizione di Confini Labili, la rassegna pensata per diventare un appuntamento ricorrente dell’estate barese e che mette in comunicazione arti e musiche allo scopo di permettere la condivisione di voci, culture, vissuti e identità, attraverso la lingua universale della musica. Un viaggio per mare viatico e frontiera tra le culture che lo circondano, fatto di racconti e confessioni come quelle della città di Bari, terra del fuoco e del sale, di sbarchi ed approdi, arsura e memoria.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti disponibili.