“Bari Rete Giovani”: presentato il progetto finanziato dall’ANCI per l’attivazione dei giovani NEET baresi

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BARI – È stato presentato ieri mattina, a Palazzo di Città, alla presenza dell’assessora alle Politiche educative e giovanili Paola Romano e dei rappresentanti legali dei partner, il progetto Bari Rete Giovani (BRG), finanziato per 200.000 euro a valere su risorse della manifestazione di interesse pubblicata lo scorso marzo dall’ANCI.

L’ANCI, infatti, in attuazione dell’accordo stipulato a novembre del 2021 con la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e del Servizio Civile Universale, a valere sulle risorse provenienti dai riparti 2020 e 2021 del Fondo Politiche Giovanili, ha invitato i Comuni a elaborare progettualità innovative rivolte ai giovani in condizione NEET, acronimo inglese di “Not in Employment, Education or Training” che indica i giovani che non studiano, non lavorano né frequentano corsi di istruzione o formazione.

Secondo il Piano NEET, adottato il 19 gennaio 2022 dal Ministro per le Politiche Giovanili di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, i NEET in Italia nella fascia d’età 15-34 anni sono oltre 3 milioni, con una prevalenza femminile pari a 1,7 milioni. Dopo la Turchia (33,6%), il Montenegro (28,6%) e la Macedonia (27,6%), l’Italia è attualmente il Paese con il maggior tasso di NEET in Europa.

Da questa emergenza sociale, nasce l’idea, in sede governativa, di stabilire alleanze con gli enti locali per favorire percorsi di aggancio, di coinvolgimento e di empowerment delle fasce giovanili più fragili, cui il Comune di Bari ha aderito risultando tra i Comuni ammessi a finanziamento con una proposta progettuale selezionata attraverso un avviso pubblico di co-progettazione.

La proposta, dal titolo BRG, promossa dall’associazione giovanile MOH, in partnership con le associazioni Libera Puglia, Opificio Sociale delle idee, Lovum, Effetto Terra, Sinpasi produzioni partecipate e Pigment Workroom, mira ad abilitare l’universo giovanile attraverso percorsi di orientamento, rimotivazione, up-skilling, re-skilling e partecipazione, insediando su Bari una rete istituzionale di attori sociali, culturali e formativi, impegnati nell’emersione, ingaggio e attivazione dei NEET.

Il percorso sarà svolto nell’arco di 12 mesi con 4 cicli di tre mesi in cui i giovani beneficiari, dopo una fase preliminare di orientamento, potranno co-progettare con gli operatori del network il proprio percorso di formazione e capacitazione, accedendo a dei voucher formativi che gli consentiranno di coltivare aspirazioni e talenti.

Inoltre, le ragazze e i ragazzi saranno coinvolti in percorsi laboratoriali di partecipazione sui temi del civismo, della legalità e della cura e gestione dei beni comuni, per favorirne il protagonismo civile e rafforzare valori mutualistici, comunitari e di impegno.

Gli obiettivi generali di BRG riguardano:

a. la creazione di una comunità di riferimento per i NEET baresi, attraverso cui fornire informazioni, orientamento, formazione e attivazione e favorire lo scambio di competenze;

b. l’incremento della consapevolezza circa la condizione sociale e culturale dei NEET su Bari, per la definizione di nuove alleanze territoriali sul tema;

c. il rafforzamento delle opportunità educative, formative e di inserimento lavorativo, specie nella transizione scuola lavoro e/o in caso di dispersione scolastica.

La prima attività in programma è prevista il 20 dicembre: nel corso della mattinata si terrà l’open day rivolto al target di riferimento, nello spazio Informagiovani presso l’Urp del Comune di Bari.

“Quella dell’inattivismo giovanile è una vera e propria emergenza, nazionale e locale – sottolinea Paola Romano -, se si pensa che l’Italia è agli ultimi posti in Europa e che in Puglia la presenza dei NEET incide per il 30,5% sulla popolazione compresa tra i 15 e i 34 anni, rispetto a una media nazionale del 23,1%. Ed è un fenomeno che ha anche gravi implicazioni di genere (è inattivo il 25% delle ragazze in Italia, contro il 21,3% dei ragazzi) e territoriali (i ragazzi residenti al Nord risultano i più occupati con il 42,2 per cento e le ragazze della stessa fascia di età residenti nel Mezzogiorno non superano il 14,7 per cento). Una tendenza certamente aggravata dalla pandemia, che ha avuto ripercussioni significative sull’aumento dell’insicurezza nello studio e nel lavoro, sulle relazioni sociali e sulla salute mentale, per di più in assenza di politiche nazionali di sostegno al reddito, all’autonomia e all’occupazione giovanile realmente efficaci. Con dei riflessi inevitabili sulla partecipazione civica e politica dei giovani: secondo una recente ricerca dell’Istituto Toniolo, parlare o informarsi di politica, partecipare a votazioni o interazioni riguardo problemi politico/sociali, coinvolge solo il 45% dei giovani tra 14 e 19 anni, il 57% nell’età compresa tra i 20 e i 24 anni, fino a scendere al 29% nella fascia 25-34 anni. Così come lo svolgimento di attività per associazioni o gruppi di volontariato, che registra un dato di attivismo del solo 7,8% per la fascia 25-34 anni.

BRG parte quindi da un’esigenza concreta e si inserisce in un impegno politico lungo, avviato dal 2014, che ha visto sempre l’amministrazione comunale in prima linea sul tema, al fianco delle scuole, delle università, dei sindacati e delle agenzie di formazione, nel realizzare servizi per il lavoro giovanile (Porta Futuro), presidi di prossimità bibliotecari nei quartieri (Colibrì), centri giovanili di innovazione sociale (Spazio13), percorsi e progetti di alternanza formativa (BBG) e di opportunità occupazionale (BA29)”.

“Io per prima sono stata una NEET, quindi come associazione abbiamo voluto impegnarci per affrontare un problema che molti di noi hanno vissuto – ha spiegato Isabella Mileti, rappresentante della realtà capofila di progetto MOH -. I pilastri di questo progetto sono due: il primo è rappresentato dall’alleanza creata da sette realtà cittadine molto diverse tra loro, il secondo si basa sulla volontà di dare una narrazione differente al fenomeno. Molto spesso si dà la colpa ai giovani secondo uno stigma legato alla loro mancanza di volontà. In realtà sono molte le ragioni che li vedono ai margini, la maggior parte delle quali provengono proprio dal tipo di società in cui viviamo, che è poco inclusiva e a volte razzista.

Quindi il nostro obiettivo è, prima di tutto, costruire una rete tra noi, e poi con i NEET, che solo a Bari sono 31mila. Lo faremo attraverso quattro linee di intervento: formazione, sviluppo del talento, orientamento e partecipazione. In questo modo, senza dar loro risposte, tenteremo di metterli nelle condizioni di sviluppare un ventaglio di competenze utili per il loro futuro”.

Le realtà coinvolte nel progetto

MOH – Mobility Opportunities Hub – è un ente del terzo settore che promuove la mobilità dei giovani e lavora con la mediazione artistica. I suoi obiettivi sono quelli di creare sinergie con associazioni locali ed europee e di tracciare un legame tra il sociale e l’arte.

LIBERA PUGLIA – è un coordinamento regionale che interviene per co-programmare e co-progettare azioni di antimafia sociale e percorsi formativi e informativi proposti ai giovani di un dato territorio. L’impegno con i volontari e i formatori si traduce in azioni concrete di contrasto alla corruzione, mafie e disinformazione, sottraendo manodopera giovanile alla micro-criminalità e sostituendo al welfare mafioso azioni di solidarietà civile.

ETS OPIFICIO SOCIALE DELLE IDEE (in breve Opidee) – è un’associazione di promozione sociale, senza fini di lucro, costituita nel 2015 da professionisti afferenti a vari ambiti lavorativi. Si occupa di sviluppo di idee progettuali nel sociale e nel terzo settore, innovazione sociale e tecnologica, gestione di processi partecipativi, avvio e sviluppo di start up creative, economia delle organizzazioni.

LOVUM APS – è un’associazione di promozione sociale, la cui finalità generale è essere parte attiva del processo di cambiamento di ciascun individuo, attraverso attività legate al benessere psico-fisico. Fra le expertise dell’associazione ci sono counselor in Somatic Gestalt con esperienza in gruppi di crescita personale e youth worker con esperienza in educazione informale in contesti di periferia.

EFFETTO TERRA – è un’associazione nata con l’idea di valorizzare il territorio sviluppando progetti di agricivismo urbano orientati al recupero di terreni abbandonati per attività agricole. Nel 2014 riceve dal Comune di Bari un appezzamento sul quale avvia l’orto sociale Campagneros. Ad oggi diverse famiglie si prendono cura del luogo; associazioni e cooperative del territorio animano l’orto con i loro utenti con disabilità psicofisica. L’orto ha ospitato negli anni diverse scuole di primo e secondo grado del territorio sia attraverso visite didattiche sia per progetti ad hoc. Negli anni, l’associazione ha organizzato e ospitato diversi centri estivi nell’orto, sviluppando attività ludico-ricreative all’aperto legate al tema della campagna e della biodiversità in città.

SINAPSI PRODUZIONI PARTECIPATE – è un’associazione che, occupandosi del settore audiovisivo, mira a diffondere e sostenere la cultura cinematografica tra gli addetti ai lavori attraverso festival, proiezioni, laboratori, workshop e seminari. Tra le principali progettualità, Sinapsi si occupa di realizzare attività esperienziali finalizzate alla diffusione della cultura e alla promozione della cittadinanza attiva, con pieno coinvolgimento delle fasce deboli della popolazione, utilizzando il mezzo audiovisivo come strumento educativo, di riscatto sociale e crescita. Con tale intento, nelle sue differenti produzioni audiovisive, particolare attenzione è rivolta al cinema dal basso e legato alle problematiche sociali e culturali.

PIGMENT WORKROOM – è un laboratorio di stampa artistica nato nel 2013 a Bari, con l’obiettivo di rappresentare e promuovere artisti e illustratori talentuosi nel loro stile e contenuto.

Promuove dal 2010 eventi di arte urbana partecipativa, capaci di fornire una nuova dimensione estetica agli spazi perlopiù periferici delle città, coinvolgendo direttamente i residenti nei processi creativi. Una delle principali attività prevede di educare all’arte urbana attraverso laboratori, workshop. programmi di insegnamento negli istituti scolastici pugliesi, e numerose sono le collaborazioni con centri culturali e ricreativi internazionali.