Giovedì 13 giugno Teatro per tutte le età con la rassegna Finibus Theater a Casamassella

32

CASAMASSELLA (Lecce) – Da giovedì 13 a mercoledì 19 giugno a Casamassella, frazione di Uggiano La Chiesa, appuntamento con la quarta edizione di Finibus Theater. La rassegna promossa da Principio Attivo Teatro, in collaborazione con la Fondazione Le Costantine, il patrocinio del Comune di Uggiano La Chiesa e con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Puglia, propone quattro serate (giovedì 13, venerdì 14, martedì 18, mercoledì 19 giugno) dedicate a piccole e piccoli, famiglie e adulti. In continuità con il percorso intrapreso nelle precedenti edizioni, infatti, Finibus Theater offre una proposta multidisciplinare capace di abbracciare diversi generi di teatro contemporaneo per un pubblico di ogni età.

Giovedì 13 giugno la rassegna si aprirà in Piazza Vittorio Emanuele a Casamassella con la “Casa mobile a pedali – Piccolo viaggio poetico dove accadono cose” di Principio Attivo Teatro di e con Cristina Mileti e Francesca Randazzo con musiche originali di Leone Marco Bartolo. Dalle 10 alle 13 e dalle 16:00 alle 18:30, due persone alla volta (dai 4 ai 99 anni – ingresso con contributo libero – prenotazione obbligatoria) potranno partecipare a questa esperienza immersiva che avviene all’interno di una piccola casa di legno su ruote, abitata da Olinca e Petrilla Giramondo. Il pubblico sarà invitato ad entrare in casa, scrigno evocatore della loro quotidianità. La performance consegna al pubblico le fantasiose storie dei tre personaggi; ricordi che attraverso il racconto rievocano atmosfere passate e suscitano curiosità nello spettatore. Alle 19:00 (ingresso con contributo libero) in scena “Più veloce di un raglio”, fortunato e longevo spettacolo della compagnia sarda Cada Die Teatro con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi. Un lavoro di teatro di narrazione e musica liberamente tratto dal racconto “L’asino del gessaio” di Luigi Capuana, vincitore nel 2015 dei premi Amici di Emanuele Luzzati, Rosa d’ora ed Eolo awards (migliore novità dell’anno). C’era una volta un gessaio che aveva tanti asini, magri, brutti e sporchi; ma tra tutti questi asini ne aveva uno che era il più brutto di tutti. Era magro, storto, spelacchiato, con la coda scorticata, le zampe così rovinate che sembrava reggersi in piedi per miracolo. Ma quando il suo padrone gridava: “Avanti focoso!”…l’asino alzava la testa, abbassava le orecchie per essere più aerodinamico e roteando la coda come fosse l’elica d’un aeroplano, partiva più veloce d’un raglio. Non bisogna farsi ingannare dalle apparenze, anche un asino può avere un cuore nobile ed i re e le principesse talvolta devono rimboccarsi le maniche per guadagnarsi un po’ di nobiltà.

Venerdì 14 giugno la rassegna si sposta nel Parco della Fondazione Le Costantine. Dalle 16:00 alle 19:00 (dai 4 ai 99 anni – ingresso 5 euro – prenotazione obbligatoria) nuove repliche della “Casa mobile a pedali – Piccolo viaggio poetico dove accadono cose”. Alle 19:30 (ingresso 5 euro) l’attore, autore e regista Ippolito Chiarello, fondatore e direttore artistico della compagnia Nasca Teatri di Terra, presenterà “Un cuore a pedali” (dai 6 anni), liberamente ispirato al libro “Appunti di Geofantastica” di Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti (Editore Lavieri). Un eccentrico esploratore, un viaggiatore straordinario, sempre in cammino in bicicletta e con tutti i suoi bagagli/casa addosso, raccoglie in un quaderno gli appunti sui luoghi attraversati. Un viaggiatore capace di carpire le storie più intime e segrete delle città che attraversa e di ricostruire, con esse, una geografia fantastica quanto illuminante. Un vero e proprio allenamento, anche fisico, al viaggio, alla fantasia, allo sguardo, all’invenzione, alla meraviglia, guidati da Caporaso da Olivotti, nobile di nascita ed esploratore di professione, mangiatore di parole, scrutatore di strade, agitatore di gente felice.

Martedì  18 giugno dalle 19:00 (ingresso 5 euro) il Parco della Fondazione Le Costantine accoglierà Humana Foresta della compagnia lucana Petra (dai 5 anni) con Antonella Iallorenzi che firma la regia con Raffaella Giancipoli. Cosa accade negli spazi limite? In quegli spazi di passaggio tra il mondo abitato dall’essere umano e la natura? Humana Foresta è una performance esperienziale in natura alla scoperta degli spazi naturali, dei luoghi della memoria nei quali la natura ci parla, in cui la fascinazione performativa si mescola all’esperienza personale. Esplorare il rapporto e la connessione tra l’essere umano e la natura che, apparentemente silenziosa e a volte nascosta ai nostri occhi, assiste al passaggio delle generazioni, ai cambiamenti e alle trasformazioni. Un narratore conduce il pubblico lungo un percorso di scoperta del mondo naturale in ascolto degli alberi, delle loro storie e dei principi fondamentali che li rendono alberi guida, fino ad arrivare in un luogo segreto dal quale andar via con un lascito, una presa di coscienza e di responsabilità: donare un nuovo sguardo per rinnovare il patto antico tra uomo e natura di esistenza e convivenza.

Mercoledì 19 giugno la giornata conclusiva prenderà il via alle 18:30 con il laboratorio “Nella, la raganella e la ranocchia con la spocchia” (dai 6 ai 10 anni – ingresso libero) a cura di Francesca Randazzo. Alle 20:30 (ingresso 5 euro) appuntamento finale con “Mio nonno e il mulo”, una produzione di Principio Attivo Teatro di e con Giuseppe Semeraro per la regia Paola Leone (per tutti dagli 8 anni). A seguire degustazione di vini a cura dell’enologo Michele Marangio (Giro di Vino – Lecce). Lo spettacolo racconta di un bambino e del suo amato mulo, arruolati e spediti al fronte. Le loro vite e i loro destini si separeranno, ma assisteranno e vivranno la stessa immane tragedia. La guerra è rievocata attraverso i ricordi di un nonno ma soprattutto attraverso gli occhi di un mulo che più degli uomini non riesce a capire le ragioni di una guerra e di quella follia tutta umana che mette gli uomini gli uni contro gli altri. Nelle amare vicende raccontate emergono piccoli accadimenti, fatti, indizi di un bene ancora possibile anche in guerra. Una storia sulla forza cocciuta dell’amore. Il mulo sarà testimone di mille disavventure fino a trovare, una volta fatto prigioniero dai russi, il suo amore in una cavalla che lo accompagnerà nel suo viaggio verso la libertà. Attraverso questa storia dolce e tenera ho voluto cercare la speranza in quel bene che può esplodere senza logica e senza calcolo proprio come il male. Un racconto sulla forza cocciuta dell’amore.