Sabato 9 novembre nell’auditorium TaTÀ un omaggio a Nilde Iotti e alle sue battaglie femministe

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TARANTO – È un omaggio a Nilde Iotti lo spettacolo «Nilde mia. Autobiografia non autorizzata di una statua» in programma sabato 9 novembre, alle ore 21, nell’auditorium TaTÀ di Taranto, nuovo appuntamento della compagnia Crest inserito nel progetto «Un teatro sotto le ciminiere», parte delle sei azioni pilota per il welfare culturale e la valorizzazione dei luoghi di cultura promosse dal dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia e da Puglia Culture.

L’interessante lavoro teatrale è firmato dalla regista tarantina Paola Leone per l’interpretazione di Silvia Lodi e un gruppo di donne di Taranto, e si propone di riflettere sulla parità di genere e le sfide che ancora oggi il mondo femminile deve affrontare. Un lavoro che nasce dalla voglia di indagare le difficoltà di essere donna e nel ricoprire un ruolo pubblico e istituzionale, in una società ancora troppo sessista e omofoba.

Tra l’altro, lo spettacolo nasce all’interno del progetto «Le donne si raccontano…modera Nilde Iotti», iniziativa di promozione sui diritti delle donne che ha coinvolto studentesse, un gruppo di detenute e un gruppo di attiviste politiche. Pertanto, l’allestimento, dedicato a tutte le donne che credono che il mondo si possa e si debba cambiare, prevede il coinvolgimento di una parte della comunità femminile tarantina all’interno dello spettacolo come riconoscimento alla pratica politica di Nilde Iotti e al ruolo delle donne nella storia del Paese.

Così, la statua di Nilde Iotti, prima Presidente donna della Camera dei deputati, sola in scena e abbandonata chissà dove, prende vita e si fa umana, risvegliata dalle voci di un corteo di donne che canta slogan femministi. Un pretesto per far tornare tra noi, anche soltanto per 50 minuti, una delle figure femminili più importanti della storia italiana e protagonista della nascita della Costituzione. Una donna scomparsa a settantanove anni, nel 1999, che ha ancora molto da dirci. E che in un’ora viene raccontata insieme alle tante battaglie delle quali si fece promotrice, come quelle per approvare la legge sul divorzio, la riforma del nuovo diritto di famiglia e quella a sostegno del riconoscimento della violenza carnale come crimine contro la persona e non contro la morale. Il racconto di una vita che oggi rappresenta più che mai un esempio di buona politica ed emancipazione.

Biglietti 10 euro.