Domenica 22 dicembre a Monopoli, nella chiesa del Sacro Cuore «Apulia Antiqua», eroine e sante barocche con l’ensemble Le armoniche stravaganze

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MONOPOLI (Bari) – Il festival Apulia Antiqua diretto da Giovanni Rota prosegue domenica 22 dicembre, alle ore 19.30, nella chiesa del Sacro Cuore di Monopoli con il concerto dal titolo «Eroine e sante barocche», protagonisti l’ensemble Le armoniche stravaganze diretto all’organo da Francesco Scarcella e i solisti Silvia Susan Rosato (soprano) e Ivo Mattioli (violino). Il programma spazia da Monteverdi a Mozart toccando la produzione di Händel, Vivaldi e del pugliese Mercadante.

Si partirà dal capolavoro assoluto di Claudio Monteverdi, «L’incoronazione di Poppea», opera dalla quale si ascolterà l’aria del primo atto quando Ottavia, afflitta dal tradimento di Nerone, marito fedifrago e uccisore di metà della sua famiglia, intona il pianto amaro «Disprezzata regina».

Si proseguirà nel segno di Georg Friedrich Händel con due brani: «Rejoice greatly, O daughter of Zion», l’aria iniziale della quinta scena del «Messiah», che di solito viene cantata come un pezzo virtuoso e colorato per soprano, col compito di esprimere la grande gioia dalla quale l’intera partitura è attraversata, e la pagina più rappresentativa del «Giulio Cesare in Egitto», l’aria «Piangerò la sorta mia», che Cleopatra intona, in una fusione con il flauto traverso e il violino, meditando sulla precarietà del proprio destino.

Nel mondo di Antonio Vivaldi si entrerà con un pezzo strumentale, la Sonata op. 1 n. 12 RV 63 meglio nota come «La follia», prima dell’ascolto dello «Jucundus homo» dalla cantata da chiesa «Beatus Vir».

L’omaggio al grande operista di Altamura, Saverio Mercadante, arriverà con «Salve Maria», un brano sacro che sembra l’aria di un melodramma. E dopo la «Pastorale gallipolina», ninna nanna di anonimo risalente al Diciottesimo secolo, si esplorerà nel gran finale il repertorio sacro di Wolfgang Amadeus Mozart con il «Laudate Dominum» dal suo ultimo lavoro chiesastico al servizio dell’arcivescovo di Salisburgo, i «Vesperae solennes de Confessore» K 339, seguito dall’«Alleluia» che chiude il mottetto per soprano e orchestra «Exultate, jubilate» K 165.

L’ingresso è libero.